Si intitola “Attimi di Preludio” ed è il primo libro di poesie del 21enne imperiese Omar Abdallah.
Omar è stato premiato pochi mesi fa come “Miglior poeta under 25” alla 23^ edizione del concorso di poesia internazionale “Ossi di Seppia” di Arma di Taggia e ora, dopo oltre un anno di lavoro, ha pubblicato la sua prima raccolta di componimenti.
“È il mio libro esordio, autopubblicato – racconta Omar a ImperiaPost – C’è stato un grande lavoro dietro. Alla fine ho selezionato 27 poesie, per la maggior parte risalenti al periodo in cui ho iniziato a scrivere, 3 anni fa, con l’aggiunta di altre più recenti.
Rileggendole mi rendo conto di essere cresciuto sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista del contenuto. La poesia è una forma di espressione che cresce con te“.
COME MAI HAI SCELTO LA FOTO DI UN’AGAVE PER LA COPERTINA?
“Sulla copertina ho voluto mettere la foto di un’agave che ho scattato in Giordania. Ho scelto proprio l’agave perché si trova sia in Liguria che in Palestina, sottolineando la mia appartenenza a entrambe le due terre”.
PER OGNI POESIA C’È UNA NOTA, COME MAI?
“Sebbene mi avessero consigliato il contrario, ho deciso di mettere per ogni poesia alcune righe di commento. Ogni lettore poi può interpretarla a suo modo, ma mi piace l’idea che un po’ di me stesso arrivi a chi legge. In fondo al libro, inoltre, ho inserito una minima spiegazione tecnica delle figure retoriche, la parte centrale delle poesie, fatte di anima e razionalità. La poesia è proprio questo, saper usare delle regole nel modo più creativo possibile, che migliora con il tempo e l’esperienza. Un po’ come avviene nello sport”.
COSA SIGNIFICA IL TITOLO?
“La parola “Attimo” viene dalla poesia che si intitola così, che rappresenta il mio primo periodo, e racchiude un po’ il senso che ha per me la poesia: fotografare le emozioni in poche righe. “Preludio” invece significa quel momento in cui sta per succedere qualcosa, che però non è ancora successo. Un po’ come la sensazione che scaturisce leggendo “Il sabato del villaggio” di Leopardi, la speranza in qualcosa di più bello che verrà in seguito”.
PARLACI DI UNA POESIA.
“Grazie alla poesia “Attimo” sono stato menzionato in un concorso. L’ho scritta mentre studiavo matematica in quinta Liceo, in particolare le funzioni integrali. Sentendo un clacson mi ero affacciato la finestra speranzoso; non avevo in mente di una persona particolare, ma sentivo il bisogno di qualcosa di nuovo, che cambiasse la routine. Poteva essere il colore di un pomodoro, il profumo di qualcosa che potesse rinnovare. Ero alla ricerca di qualcosa di diverso che potesse farmi uscire dalla realtà. La poesia che ho scritto è stata quella novità. Il libro lo presenterò a gennaio a Imperia”.
Attimo
“Attendo
il tramonto,
un lieve tocco
di vento,
le chiacchiere di gocce
in questo
dì di
pioggia.
Attendo
tra un papiro e l’altro
il natural suono
d’un auto,
un dolce profumo
di pomodoro,
un colorito gemito
di telefono.
Attendo
il tuo sorriso evocante,
son tante le cose
che attendo
e ora son qui
a pazientar e ad aspettar
meraviglia”.
