Imperia – Riccardo Giordano, capogruppo del PD in provincia ha proposto di ripartire dal primario e dagli esempi positivi del nostro territorio:
“La struttura economico produttiva della nostra provincia si è caratterizzata negli ultimi decenni dalla crescita del terziario a scapito degli altri comparti economici, che hanno subito una significativa riduzione del loro peso sia in termini occupazionali che di ricchezza prodotta.
Questa anomala crescita del peso dei servizi, sia privati che pubblici, rappresenta oggi il dato più preoccupante per il futuro economico della nostra provincia, perché di servizi si vive se alla base c’è qualcuno che produce beni e se le famiglie hanno soldi in tasca da spendere.
Gli effetti della crisi economica da una parte e della riduzione della dinamica della spesa pubblica dall’altra ci hanno fatto chiaramente capire che oggi, nel Paese, gli unici settori che si salvano sono quelli del manifatturiero e dell’agro-alimentare orientato all’esportazione.
In pratica, dopo anni in cui è passato il concetto che la parola d’ordine fosse de localizzare e che al “made in Italy” si poteva sostituire comodamente il più pataccaro termine di “Italian concept”, ci siamo accorti che per tornare a crescere bisognava fare ritorno alla nostra tradizionale vocazione economica, ovvero produrre beni di eccellenza ed esportarli nel mondo.
Produrre beni ed esportarli, da lì occorre ripartire.
I grandi pensatori politici del nostro territorio hanno in passato spinto verso un modello di sviluppo basato esclusivamente sul turismo e sulla produzione di servizi, dimenticandosi del ruolo fondamentale di altri comparti.
Bisognerà invece tornare a puntare sul primario e produrre beni, in aggiunta, e non in alternativa, a puntare sul turismo, che rappresenta sempre una grande opportunità, purché non sia vista e considerata come l’unica possibilità.
La naturale vocazione del nostro territorio è produrre eccellenze uniche nel panorama dell’agro-alimentare e produrre fiori, con tutte le difficoltà che questo comporta, che sono sicuramente grandi e che, per questo, necessitano dell’attenzione e del sostegno di tutti, anche degli operatori del turismo.
Perché sarà proprio da un’interazione forte tra prodotti del territorio e offerta turistica che si potranno registrare effetti positivi per tutti i comparti dell’economia e dell’occupazione.
La strada è sicuramente irta di difficoltà ma le potenzialità ci sono, come dimostrano alcuni esempi di nostri imprenditori dell’agroalimentare e del florovivaismo che, distanti dai riflettori, hanno raggiunto, nel mondo, importanti traguardi”.
C.S.