Spunta l’ipotesi dell’ingresso di soci privati in Rivieracqua, per la gestione del servizio idrico integrato imperiese.
Rivieracqua: la Provincia apre ai privati
La critica situazione finanziaria di Rivieracqua, società pubblica che gestisce il servizio nel Ponente Ligure, ora in concordato preventivo, è ormai risaputa. A complicare il caso è un’informativa inviata nei giorni scorsi dalla Provincia ai Comuni che fanno parte dei Rivieracqua, al cda della società, all’Autorità di Regolazione per Energia Reti ed Ambiente, alla Corte dei Conti, alla Procura e alla Prefettura di Imperia.
“Nulla vieta di procedere alla modifica della forma di gestione – si legge nell’informativa, firmata dal Presidente della Provincia Fabio Natta e il dirigente del settore Patrizia Migliorini – con affidamento ad una società mista o in concessione a terzi. In tale ipotesi però dovrebbe comunque essere ‘medio tempore’ garantita la continuità del servizio da parte degli attuali gestori, nelle more del procedimento che richiederebbe ragionevolmente circa 1-2 anni, tra l’istruttoria, deliberazione ed espletamento della procedura ad evidenza pubblica per la scelta del socio privato”.
Il documento ha generato moltissime polemiche e preoccupazioni, alle quali il presidente Natta ha risposto facendo riferimento alla volontà di “salvare il salvabile” per “evitare la gara europea che porterebbe alla morte dell’acqua pubblica nell’imperiese”.
Rivieracqua apre ai privati: interviene il coordinamento imperiese per l’Acqua Pubblica
“Quale Coordinamento promotore del referendum popolare del giugno 2011 vigiliamo sulla coraggiosa scelta delle amministrazioni provinciali che ha portato alla nascita della società pubblica in house Rivieracqua – Così in una nota stampa il CIMAP, Coordinamento imperiese per l’Acqua Pubblica, in merito al possibile affidamento ai privati della gestione di Rivieracqua.
Per questo siamo preoccupati per la posizione comunicata dal Presidente della Provincia Fabio Natta nel documento che apre di fatto ai privati, inviato, negli stessi giorni in cui ricorreva con amara constatazione la Giornata mondiale dell’acqua, ai Comuni che fanno parte di Rivieracqua, al CdA della società stessa, all’Autorità di Regolazione per Energia Reti ed Ambiente, alla Corte dei Conti, alla Procura di Imperia e alla Prefettura di Imperia.
E’ una posizione non condivisa in Consiglio provinciale che riteniamo contrastante con la volontà dei cittadini e stravolgerebbe la forma di gestione “in house providing”, scelta dai sindaci imperiesi all’indomani del referendum, che aveva affidato la gestione unica a Rivieracqua con una delibera del 2012.
E’ una posizione grave e fuori luogo, non in linea con il ruolo di controllo della Provincia, un compito che avrebbe dovuto vedere l’Ente di Governo d’Ambito in questi anni protagonista sulla vigilanza dei Comuni e dei gestori cessati per i mancati conferimenti e di indirizzo per quei processi attuativi non più procrastinabili per una gestione dell’acqua sottratta alle logiche di mercato e del profitto.
E’ una sortita che svela gli intenti politici ad incarico ormai in scadenza; “il re è nudo” perché manifesta delle scelte, neanche tanto possibili senza una gara ad evidenza pubblica, anziché rivelare indirizzi di mandato amministrativo.
Sentiamo la necessità, come Coordinamento imperiese per l’Acqua pubblica – CIMAP di tornare ad invitare gli attivisti a mobilitarsi, per difendere la scelta fatta da milioni di cittadini, in particolare anche dalla maggioranza dei cittadini imperiesi, per l’acqua pubblica.
Indietro non si torna. La gestione dell’acqua e dei beni comuni deve essere pubblica”.