23 Dicembre 2024 07:40

23 Dicembre 2024 07:40

Morte Martina Rossi: Imperia, genitori incontrano Ministro Bonafede

In breve: Bruno Rossi e Franca Murialdo incontreranno domani il Ministro della Giustizia per informarlo della vicenda giudiziaria

Si svolgerà domani l’incontro tra i genitori di Martina Rossi, la studentessa genovese di 20 anni che, nell’agosto del 2011, morì precipitando dal balcone di una camera di albergo a Palma di Maiorca, e il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

Martina Rossi: i genitori incontreranno Ministro Bonafede

Bruno Rossi e Franca Murialdo incontreranno domani il Ministro della Giustizia per informarlo della vicenda giudiziaria  che vede sul banco degli imputati due giovani aretini, Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni, accusanti di aver provocato la morte della figlia Martina.

I due, nel 2018, sono stati condannati in primo grado dal Tribunale di Arezzo a 6 anni di carcere ciascuno. A novembre 2019, però, è stato dichiarato prescritto il reato di morte come conseguenza di altro reato. È rimasta in piedi invece l’accusa di tentata violenza sessuale di gruppo che, però, si prescriverà nel 2021.

La prescrizione di uno dei due reati porterà inevitabilmente a una riduzione della pena per i due imputati in Appello. Il processo è stato rinviato a settembre 2020. 

“Una decisione pesantissima da digerire – aveva dichiarato il padre di Martina – Non si può prescrivere un omicidio dopo tutto quello che è successo in questi anni”.

La ricostruzione della vicenda

Martina Rossi muore nell’agosto del 2011 cadendo dal balcone di un hotel a Palma de Maiorca, dove era in vacanza con alcune amiche.

Secondo una prima ricostruzione, la notte della sua morte Martina torna in hotel dopo una serata in discoteca, ma invece di rientrare nella propria stanza, raggiunge alcuni ragazzi di Arezzo, conosciuti in vacanza, nella loro camera. Da quel momento si apre il giallo sulla morte di Martina.

Secondo il racconto dei giovani la 20enne di Imperia (a Genova in quegli anni per studio) si sarebbe buttata dal balcone volontariamente dopo aver fumato uno spinello. Una versione ritenuta credibile dalla giustizia spagnola, che archivia il caso come suicidio. I genitori di Martina, però, non si arrendono. Non si danno pace, non credono all’ipotesi del suicidio.

La procura della Repubblica di Genova riapre il caso con un’ipotesi di reato drammatica. Martina sarebbe volata giù dal balcone nel disperato tentativo di fuggire a una violenza sessuale. Il fascicolo passa alla Procura di Arezzo per competenza territoriale, in quanto nel registro degli indagati vengono iscritti due ventenni aretini, Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi.

Nel corso delle udienze preliminari sono state depositate nuove prove, dalla testimonianza del portiere dell’albergo dove ha trovato la morte Martina, che raccontò di aver visto la 20enne imperiese ancora in vita, agonizzante, dopo la caduta dal balcone e la cui versione smentirebbe quella dei due giovani indagati, sino alle intercettazioni telefoniche e ambientali.

 

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