Si è svolta oggi, in piazza della Vittoria, la commemorazione del 75° anniversario della liberazione dell’Italia dal nazifascismo, in una forma decisamente singolare.
Contrariamente agli scorsi anni, infatti, a causa dell’emergenza Coronavirus, non si sono svolte le tradizionali cerimonie presso i cimiteri cittadini e le Messe e non hanno preso vita i cortei.
Dinnanzi al monumento dei caduti si sono riuniti solamente Claudio Scajola, Sindaco di Imperia, Ugo Mela, vicepresidente del Comitato Provinciale dell’A.N.P.I., in rappresentanza di tutte le sezioni cittadine, e Giacomo Raineri, presidente della F.I.V.L. (Federazione Italiana Volontari della Libertà di Imperia).
La cerimonia è iniziata sulle note del “Silenzio fuori ordinanza” per proseguire con la benedizione, da parte del Parroco di Cristo Re Don Giampiero Serrato, e la deposizione della corona d’alloro dinanzi al monumento e si si è conclusa con il tradizionale “Inno di Mameli“.
25 aprile: a Imperia la celebrazione della Festa della Liberazione
Claudio Scajola, Sindaco Imperia
“Oggi ricorre il 75° anniversario della Liberazione d’Italia. Siamo qui in modo diverso, ma forse in modo ancora più forte. Siamo qui per ricordare quella data, per onorare i nostri caduti che hanno perso la loro vita per la vittoria della democrazia nel nostro paese, per celebrare i nostri eroi che hanno dato un contributo molto importante per la vittoria contro il nazifascismo e per mantenere integri i confini nazionali. Senza il loro contributo, la conferenza di Pace di Parigi non avrebbe avuto l’esito positivo per mantenere l’integrità della nazione e sarebbe successo come è successo per la Germania.
Siamo qua per ricordare anche tutti i morti, tutti quelli che hanno sbagliato. Deve essere un monito per quanti ancora oggi contestano il significato di questa ricorrenza. Questa è e deve sempre essere la festa della liberazione dall’oppressione colpevole di terribile atrocità, di distruzione, di milioni di morti. Deve essere la festa della democrazia, la festa di tutti. Non può e non deve essere la festa di una parte, né può essere mai contestata da chi non ne riconosce il fondamentale valore della festa dell’Italia verso la democrazia e verso la rinascita.
Proprio per questo questa semplicissima cerimonia, insieme alle organizzazioni partigiane si svolgesse lo stesso per raggiungere anche chi non è presente. Un momento particolare, dove è giusto non trascurare questa ricorrenza per dargli il giusto valore.
Questi mesi che ci hanno colpito nell’intimo con le morti anche dei nostri amici, dei nostri parenti, che hanno creato sofferenza nelle famiglie, chiuse nelle loro abitazioni. Queste giornate così tremende che hanno messo in difficoltà tante categorie economiche e tante persone che si trovano nel problema del pasto quotidiano a cui abbiamo cercato di sopperire anche con la solidarietà di tanti cittadini. Queste giornate ci hanno insegnato a guardarci dentro, riconoscere le nostre colpe, le nostre debolezze, che bisogna ricordare molto di più di quello che la frenesia della vita ci porta a dimenticare, i valori essenziali.
La ricorrenza di oggi rimarrà ancora più forte nella coscienza di tutti. Una festa di tutti, una festa della democrazia, una festa della libertà. Viva la libertà, viva l’Italia”.
Giacomo Raineri, vice presidente F.I.V.L.
“Sono 40 e più anni che partecipo alle celebrazioni del 25 aprile, lo scorso anno ho avuto l’onore di tenere l’orazione ufficiale nel Comune di Imperia. Quest’anno è stato emozionante e notevole che, anche in forma ridottissima, si potesse ricordare questa giornata così importante per il nostro paese.
Oggi ha anche un significato diverso. Attraverso la Resistenza si è ricostruito questo grande paese. Oggi stiamo combattendo un’altra battaglia, la stanno combattendo i medici, gli infermieri, la protezione civile, per salvare delle vite umane. Lo stanno facendo le famiglie private dei loro cari. Anche questo è un tipo di resistenza che dà dimostrazione della solidarietà degli italiani che danno aiuto e sostegno a chi ha bisogno.
Una solidarietà che ricalca quella di 75 anni fa, rappresenta un buon viatico per la ripresa del nostro paese.
Era doverosa la presenza ANPI e FIVL per ricordare un fenomeno di popolo, della nazione italiana, che a un certo punto non ha più potuto sopportare l’oppressione dei nazifascisti. Grazie al contributo delle formazioni di partigiane, alla conferenza di Parigi si è mantenuto più intatto il confine della nostra Italia”.
Ugo Mela, vice presidente Comitato Provinciale ANPI
“Sono in rappresentanza del comitato provinciale e delle sezioni ANPI di Imperia, la sezione di Silvio Bonfante, che presiedo, la sezione ANPI Felice Cascione di Porto Maurizio.
È un 25 aprile anomalo, eravamo presenti in 3, con Don Giampiero in 4, e poi gli organi di stampa. Gli altri anni eravamo abituati a vedere la piazza piena, tanta gente, tante bandiere, le forze dell’ordine.
La terribile pandemia ha scombussolato la vita di tutti e anche queste manifestazioni importantissime.
Abbiamo dovuto lottare e cercare di modificare certe prese di posizione da parte del Governo per poter essere presenti anche noi come rappresentanti dell’ANPI.
Indubbiamente, una cosa che ho notato in questi giorni, dato che il Comitato provinciale ANPI ha creato una chat apposta, è che si sono scatenati flash mob da tutte le sezioni che negli anni scorsi non c’erano forse perché ci si era adagiati alla routine del corteo e del discorso ufficiale.
C’è meno gente, ma la manifestazione è senz’altro più sentita e più partecipata. Non è un paradosso. C’è tanta partecipazione.
Stanno sparendo i partigiani, chi tramanderà la memoria?
Purtroppo questo è un grosso problema. Il libro e il film di Gad Lerner e Laura Gnocchi saranno una testimonianza che rimarranno a futura memoria. Purtroppo per una questione fisiologica i partigiani stanno sparendo, sono mosche bianche. I pochi che ci sono hanno problemi di salute. L’ANPI e i giovani manterranno vivo il ricordo di quello che è stato, una grande parte della storia italiana, che ha liberato l’Italia dall’oppressione nazifascista che ha causato migliaia di morti e l’eliminazione di diritti. Dalla Resistenza è nata la Costituzione, il faro di tutti gli ideali, della libertà e della democrazia che deve essere ogni giorno rispettata, condivisa e ricordata”.
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