Il 14 giugno si celebra la giornata Mondiale del Donatore di sangue. L’OMS ha scelto tale data in onore di Karl Landsteiner che, con la scoperta dei gruppi sanguigni, nel 1900 gettò le basi scientifiche e tecniche della trasfusione moderna. Prima di allora le trasfusioni di sangue erano tentativi dall’esito incerto. Questo ci fa capire ancora di più l’importanza di un gesto, la donazione di sangue, che è allo stesso tempo emotivo e ragionato.
Con queste stesse sensazioni hanno risposto in questi mesi di lock-down e fragilità del sistema sanitario i Donatori e Volontari AVIS, assicurando la loro preziosa disponibilità e recandosi responsabilmente a compiere quel gesto che era, ed è, fondamentale per la salute di chi soffre. Nei primi 4 mesi del 2020 si è segnato in Liguria un -3% per quanto riguarda la raccolta di sangue, situazione negativa che ha coinvolto quasi tutte le regioni d’Italia (il dato nazionale è -13,1%). A causa dell’interruzione degli interventi non urgenti o comunque differibili il fabbisogno di sangue della Liguria nel primo quadrimestre rispetto allo scorso anno è stato -5,6% (il dato nazionale è -12,5%), questo ha permesso di mantenere comunque l’autosufficienza ed anzi incrementare un pochino le scorte, che saranno molto utili nei prossimi mesi.
Giornata Mondiale del Donatore di sangue 2020 e la situazione trasfusionale della Liguria nei mesi del Covid
Andando a verificare il dato più nel dettaglio possiamo constatare che la raccolta di sangue presso le sedi AVIS della Liguria ha tenuto, subendo una flessione intorno al -0,5%. Un dato che premia la perseveranza dei nostri Volontari che dalle oltre 60 sedi associative hanno continuato a fare informazione e promozione, ma soprattutto numerose chiamate e a gestire le prenotazioni alla donazione per le nostre circa 40 unità di raccolta associativa che presidiano tutta la regione. Questo dato conferma la disponibilità e sensibilità dei nostri Donatori nei confronti del malato, ma anche la fiducia che hanno mantenuto nei confronti di AVIS, che, sapendosi immediatamente adattare, ha continuato a gestire in sicurezza la raccolta associativa.
Nelle sedi AVIS è stato infatti raccolto circa la metà di sangue che ha permesso di salvare coloro che in questi mesi di lock-down per sopravvivere hanno comunque continuato ad avere bisogno di sangue. Nel periodo gennaio-aprile 2020, nonostante l’interruzione degli interventi, il sistema sanitario ligure ha avuto la necessità di oltre 21.000 sacche di sangue per sostenere i malati cronici. Questi dati evidenziano che non si può e non si deve ridurre o “comprimere” in una giornata la celebrazione del Donatore di sangue, i risultati sono il frutto del lavoro continuo, della serietà del personale sanitario e associativo, della sensibilità dei donatori, e di quanti hanno saputo costruire un sistema basato sulla solidarietà del dono. I risultati non si contano in un giorno o con una differenza aritmetica alla fine dell’anno, ma giorno per giorno deve essere garantita ogni singola sacca di sangue a chi ne ha bisogno.
Nei prossimi mesi, come tutte le estati, il sistema trasfusionale dovrà essere nuovamente pronto e rispondere efficacemente alle esigenze dei malati e la prenotazione è stata confermata come la modalità di accesso alla donazione di sangue almeno per i prossimi mesi.
La realizzazione di un’App che possa costituire un ulteriore legame tra il Donatore e l’Associazione, che agevoli e supporti nella gestione delle prenotazioni, sarebbe di ausilio sia per il Donatore sia per chi deve gestire questa ulteriore incombenza.
All’interno del progetto Donatore 2.0 abbiamo già proposto la realizzazione di tale App, attendiamo solo il via libera per poter procedere con il suo sviluppo in tempi brevi.
Un altro aspetto sul quale si dovrà lavorare è la raccolta di plasma, tale componente del sangue può avere indicazioni per uso clinico oppure può essere inviata all’industria per essere lavorata in conto- lavoro e tornare in Liguria sotto forma di farmaci plasmaderivati. Il primo quadrimestre del 2020 ha visto a livello nazionale un calo della produzione di plasma in Italia del -3,73% e nel solo mese di aprile del -11,7% rispetto ai valori dello scorso anno. Tenendo conto che un minore conferimento di plasma all’industria si traduce in un minore ritorno di farmaci plasmaderivati e alla luce del fatto che il 60% del plasma mondiale viene prodotto dagli Stati Uniti, si comprende bene come sia importante per il nostro paese cercare di rispettare gli obiettivi previsti dal piano nazionale plasma 2016-20, attraverso il quale si persegue il raggiungimento dell’autosufficienza nazionale.
L’invito quindi non solo ai Donatori, ma a tutti i cittadini, è quello, nei prossimi mesi di recarsi a donare sangue e plasma in linea con il tema scelto per celebrare quest’edizione della Giornata Mondiale del Donatore di sangue “Dona sangue e rendi il mondo un posto più sano“.