“La Liguria da lunedì 11 gennaio torna gialla e il presidente di Regione che fa? Rimanda l’attesa e più volte promessa riapertura delle scuole superiori di un’altra settimana ancora. In pratica, i ragazzi delle superiori potranno andare a fare shopping, vedersi al bar, incontrarsi in centro ma non potranno andare a scuola. Inaccettabile e totalmente ingiustificata la decisione del Governatore Toti, che non ha fatto passare giorno, durante le recenti festività, senza roboanti note stampa e post accorati i cui si vantava della gestione pandemica in Liguria. ‘Riaprire, riaprire, riaprire’ è il mantra che abbiamo sentito ripetere. Peccato che evidentemente le scuole superiori non fanno parte delle sue priorità”, dichiara la deputata M5S Leda Volpi.
Covid, Liguria: scuole superiori chiuse, M5S contro Toti
“Ora Toti – prosegue Leda Volpi – spieghi secondo quali criteri gli studenti liguri di licei e istituti professionali non potranno riprendere le lezioni in presenza. Forse perché egli era più impegnato a diramare comunicati e post sui social anziché organizzare i tanti e delicati aspetti per la ripresa scolastica, tra cui il trasporto pubblico locale?.
È sbagliato sacrificare sempre la scuola, anche perché in questa ‘generazione Covid’ rischiamo il disastro educativo e in Liguria, specialmente a Imperia, non ce lo possiamo permettere. Qui, infatti ci sono dati drammatici: in provincia di Imperia l’abbandono scolastico sta registrando cifre allarmanti. Parliamo del 22%, contro l’11% dell’intera Liguria! E sappiamo bene quanto la povertà educativa sia un freno anche allo sviluppo economico e sociale di un territorio.
Questo ennesimo stop, deciso unicamente da Toti, ha indispettito sia gli studenti sia i presidi – continua Volpi – le scuole, infatti, avevano già organizzato i rientri al 50% e in via almeno informale comunicato le loro decisioni agli studenti e alle loro famiglie. Penalizzate maggiormente ora sono le classi prime e le quinte, per i quali si avvicina l’esame di maturità. Per tutti, ritrovare il contatto diretto con gli insegnanti è vitale. Per non parlare dell’ulteriore penalizzazione degli alunni con disabilità e bisogni educativi speciali.
Il Presidente di Regione ha inoltre gettato alle ortiche settimane di lavoro anche delle aziende di trasporto pubblico locale che si erano organizzate, attivandosi per rivedere turni e orari e, per incrementare le corse, per stipulare accordi con le società private, fatto quest’ultimo che sottende ora evidenti danni economici. Chi pagherà ora? Non solo: grave che Toti non si renda conto che la priorità non dovrebbero essere i centri commerciali o i bar o ristoranti. La priorità ora è la scuola di ogni ordine e grado. La riapertura degli istituti scolastici doveva essere il primo pensiero della Giunta ligure, che ancora una volta ha dimostrato di predicare bene, ma di razzolare male, disattendendo i proclami fatti”.