24 Dicembre 2024 02:18

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Imperia: “ho fatto il covid, ma non riesco ad avere il green pass”. Parla la bidella allontanata da scuola. “Non sono una no vax, ma una vittima della sanità”/L’intervista

In breve: Parla Laura Muratore, la bidella allontanata da scuola. "Se i tamponi fossero gratuiti li farei per lavorare. Chiedo solo il rispetto dei miei diritti".

“Le persone non hanno capito. Io non sono una no vax. Io sono vittima di un corto circuito istituzionale, di un caso di malasanità. Pur avendo contratto il Covid, non mi è permesso avere il green pass”. Lo rivela a ImperiaPost Laura Muratore, la bidella dell’Istituto Ruffini di Imperia salita agli onori della cronaca perché allontanata da scuole, prima dalla Polizia e successivamente dai Carabinieri, perché priva del green pass.

Imperia: senza green pass, allontanata da scuola. Parla la bidella Laura Muratore

Ho fatto il Covid a fine agosto – racconta Laura Muratore – e sono stata anche molto male, sia io che la mia famiglia. Ho chiamato il medico per l’assistenza domiciliare, ma mi ha detto che non era una sua competenza, di contattare l’Asl. Ho provato per giorni a mettermi in contatto con gli uffici, sino a che, quando ci sono riuscita, dopo 4 giorni, mi è stato prenotato un tampone. Il problema, però, è che quando ho fatto il tampone è risultato negativo. Ho fatto così un test sierologico che ha dato esito positivo, dimostrando che ho gli anticorpi. Per l’Asl, però, non è una prova valida e dunque non posso avere il green pass”.

“Il problema – prosegue – è che al contempo non posso neanche fare il vaccino, perché avendo gli anticorpi il mio medico mi ha sconsigliato di farlo per almeno 6 mesi. Dunque, a prescindere dal fatto che io sia favorevole o meno al vaccino, e ci devo ancora pensare, non potrei comunque fare diversamente. E allora perché mi devo pagare i tamponi? Se devo scegliere, e visto che siamo in democrazia posso farlo, intendo spendere i miei soldi per mantenere la mia famiglia e non per pagare tamponi per esercitare un mio diritto, quale quello del lavoro, garantito dalla Costituzione.

Tamponi gratuiti? Se ci fossero li farei, anche perché bisogna pur andare a lavorare. Io non contesto i vaccini in se, non sono ne a favore, ne contro, contesto il fatto che si venga obbligati, quando un obbligo vaccinale al momento non c’è. Non si può imporre qualcosa che non è obbligatorio per legge. Contesto il fatto che lo Stato metta le mani nel nostro portafogli obbligandoci a fare i tamponi. Perché se non sono convinta di fare il vaccino devo andare contro i miei ideali, sotto minaccia dello Stato?

Ora cosa farò? Continuerò ad andare al lavoro, ogni mattina, finché ne avrò la possibilità. Timbrerò il cartellino per dimostrare che intendo prendere servizio. Se non potrò lavorare, non sarà per scelta mia. Sarà il dirigente scolastico a mandarmi mia. Mi ha già detto che è pronto a denunciarmi perché creo disordini.

Io faccio questo lavoro da 4 anni. Pur se precaria, sono riuscita ad ottenerlo con grande fatica e ora mi trovo in questa situazione. Cerchiamo una soluzione per chi non è vaccinato. Se siamo obbligati a fare le cose contro la nostra volontà allora non siamo più in democrazia”.

 

 

 

 

 

 

 

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