23 Dicembre 2024 19:57

23 Dicembre 2024 19:57

Imperia: prostituzione nel centro di Oneglia, due arresti. Sequestrato appartamento in via De Sonnaz/Le immagini

In breve: Il proprietario dell’appartamento, ritenuto consapevole dell’attività svolta, è indagato a piede libero per il reato di favoreggiamento e il suo immobile è stato sottoposto a sequestro preventivo.

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Imperia, al termine di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo, ha dato esecuzione nei giorni scorsi a due ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Imperia, a carico di due responsabili (un terzo responsabile risulta indagato a piede libero) per il reato di favoreggiamento e sfruttamento aggravato della prostituzione.

Sfruttamento della prostituzione in un appartamento del centro di Imperia: scattano due arresti della Guardia di Finanza

Nel corso delle indagini, svolte dalla Compagnia di Imperia anche con attività tecniche, pedinamenti e appostamenti, è emerso che gli indagati sottoposti alla misura cautelare, una cittadina cinese e il suo convivente italiano, avrebbero sfruttato almeno cinque giovani donne straniere di etnia cinese, irregolari sul territorio dello Stato e domiciliate a Milano, facendole prostituire in un appartamento del centro di Imperia, in via De Sonnaz.

Il proprietario dell’appartamento, ritenuto consapevole dell’attività svolta, è indagato a piede libero per il reato di favoreggiamento e il suo immobile è stato sottoposto a sequestro preventivo.

I finanzieri hanno appurato che diverse utenze telefoniche, in uso ad uno degli arrestati e ampiamente pubblicizzate su internet, venivano utilizzate per attirare clienti e concordare prestazioni e relativi prezzi.

I due soggetti sottoposti a misura cautelare personale, che organizzavano e agevolavano gli spostamenti da Milano a Imperia delle donne sfruttate, trattenevano la metà dei loro “guadagni”. L’attività illecita, come documentato dalle investigazioni, non ha subìto battute di arresto nemmeno nel periodo in cui erano in vigore, a causa della diffusione del COVID19, prescrizioni igienico – sanitarie e limitazioni alla circolazione delle persone tra Regioni particolarmente stringenti.

Sono state svolte inoltre indagini finanziarie e patrimoniali al fine di quantificare il giro di affari della prostituzione – stimato nel corso di meno di un anno in circa 130.000 euro –, all’esito delle quali il G.I.P., valutati gli elementi raccolti, ha disposto il sequestro di denaro nella disponibilità degli indagati per un valore di oltre 65.000 euro, corrispondente alla parte degli incassi trattenuta dagli sfruttatori.

In relazione a tale aspetto, saranno effettuati ulteriori approfondimenti, finalizzati al recupero a tassazione dei proventi di natura illecita derivanti dallo sfruttamento della prostituzione. Si è trattata di un’attività di indagine di ampio respiro, che ha permesso di accertare ulteriori reati, anche contro la pubblica amministrazione, in relazione ai quali sono state interessate diverse Procure in Italia.

Difatti, come ha attestato il GIP nell’ordinanza di custodia cautelare, la rotazione delle donne sfruttate ad Imperia evidenzia contatti criminali con altri soggetti ed organizzazioni in grado di fornire loro “la merce” da sfruttare. Si evidenzia che i procedimenti penali sono in fase di indagini preliminari e che, per il principio di presunzione di innocenza, la responsabilità delle persone sottoposte ad indagini sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.

 

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