“Le recenti inchieste giornalistiche sul Teatro Cavour hanno messo in chiara luce la situazione in cui versa la cultura nella nostra città, di cui il Teatro Cavour ne dovrebbe rappresentare il faro illuminante mentre, purtroppo, sotto gli occhi di tutti, versa in uno stato di degrado; un cantiere aperto e in stato di quasi abbandono, con tempi infiniti e incerti sulla fine lavori. E l’Amministrazione tace o, peggio ancora, rilancia sempre il solito refrain di promesse molto simili a una propaganda per “nascondere la polvere sotto il tappeto“.
La lista civica lamenta “ritardi biblici” e “costi lievitati in maniera impressionante”
A farsi avanti è la lista civica “Imperia Rinasce”. Che in una nota scrive anche: “Né il sindaco (uomo solo al comando) né gli assessori, né il vice sindaco (tanto solerte nel controllare le ciminiere delle ex Ferriere) sono chiari nello spiegare le ragioni di questi ritardi biblici, a cui potremmo sommare i costi lievitati in maniera impressionante (in perfetta assonanza con gli sprechi di denaro pubblico a cui l’Italia è abituata e dove Imperia si distingue per essere fra le ultime Province nei vari settori economici e non solo).
E se la “Cultura”, come sempre si invoca, è il primo passo per far rifiorire una città, il Teatro Cavour ne deve essere il motore trainante! E tutto tace, in un silenzio assordante e desolante. Indubbiamente un bello spettacolo, non fosse per la tragica situazione in cui versa la nostra Città.
Il prossimo anno sarà il centenario di Imperia e il nostro storico Cavour, chiuso da anni e senza una chiara prospettiva di riapertura, ne sarà il simbolo negativo. Ironicamente ricordiamo a tal proposito l’annuncio che sarebbe (wow!) intervenuto il nostro Presidente Mattarella all’inaugurazione (dobbiamo confidare in un terzo mandato…???).
Imperia Rinasce chiede spiegazioni, chiede certezze e non vacue promesse elettorali. La cultura non è una opzione, non è divertimento fine a se stesso! La cultura è aggregazione e rinascita! Il Teatro Cavour ne deve essere la testimonianza vivente e non un cantiere chiuso”.