23 Dicembre 2024 14:52

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Bimbo ferito a Ventimiglia: il compagno della nonna indagato per lesioni gravissime, lo avrebbe picchiato. Il padre: “Non riesco a darmi pace, deve marcire”

In breve: Anche la nonna è stata ascoltata dagli inquirenti, ai quali ha riferito di non aver visto l’episodio. Non si esclude che possa essere indagata per favoreggiamento.

“Non riesco a darmi pace. Non posso sopportare che al mio bambino sia stato fatto tutto questo”Queste le parole del padre del piccolo di 6 anni ricoverato in prognosi riservata all’Ospedale Gaslini di Genova dopo che, il 19 dicembre scorso, era stato trovato ferito e incosciente in zona Gallardi, a Ventimiglia.

Nell’immediatezza dei fatti, la nonna e il suo compagno avevano raccontato di aver perso di vista il bambino e di averlo trovato riverso sull’asfalto, ipotizzando un investimento da parte di un’auto pirata. Successivamente lo avrebbero portato dai genitori sino in piazza della Costituente da dove avrebbero chiamato i soccorsi.

Una versione che non ha mai convinto gli inquirenti anche perché dalle immagini delle telecamere non sarebbe emerso il passaggio di alcun veicolo sospetto nell’orario indicato.

Bimbo ferito a Ventimiglia: il compagno della nonna indagato per lesioni gravissime, lo avrebbe picchiato

Nella mattinata di oggi, mercoledì 29 dicembre, il compagno della nonna si è costituito al Commissariato di Ventimiglia.

L’uomo, interrogato dal Pubblico Ministero Maria Paola Marrali, ha reso dichiarazioni spontanee, assistito dal suo avvocato Maria Spinosi di Ventimiglia, in cui avrebbe ammesso di aver picchiato il bambino.

Anche la nonna è stata ascoltata dagli inquirenti, ai quali ha riferito di non aver visto l’episodio. Non si esclude che possa essere indagata per favoreggiamento.

“Ha avuto anche la faccia di venirmi a dirmi in ospedale ‘forza’ – ha scritto ancora il padre sul proprio profilo Facebook riferendosi all’uomo indagato – Deve marcire lentamente. Dove hai trovato il coraggio di commettere un gesto simile, se questa è la verità. Figlio mio, sto lottando con tutto me stesso per te, per i tuoi diritti, per la tua dignità“.

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