Svolta nella maxi inchiesta sui maltrattamenti agli anziani nella casa di riposo “Residenza Le Palme” di Arma di Taggia.
Al termine delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Imperia, la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Imperia sta eseguendo sul territorio provinciale un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale che disponde l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di 10 persone e la misura cautelare della sospensione dall’esercizio di un pubblico servizio nei confronti di altre 14.
Maltrattamenti Rsa le Palme: dieci arresti
Le indagini, condotte dal gruppo di Imperia nell’ambito dell’operazione “Praesidium”, sono state avviate nel luglio del 2021 e hanno consentito di accertare diverse condotte illecite messe inatto da operatori socio sanitari e infermieri impiegati presso la residenza sanitaria assistenziale “Le Palme” di Taggia, gestita dalla cooperativa genovese C.o.s., per i reati di maltrattamento e abbandono aggravati ai danni di anziani, in gran parte ultraottantenni nonché parzialmente o completamente non autosufficienti.
Gli indagati oggetto del provvedimento cautelare odierno non si limitavano a sporadici episodi di violenza, ma sottoponevano le vittime ad una serie di sofferenze fisiche e morali tali da rappresentare, nel loro insieme, una fonte di disagio continuo ed incompatibile con le normali condizioni di vita, instaurando un clima di generale vessazione.
Più in particolare le indagini, eseguite con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali audio e video, hanno delineato, avuto riguardo agli Oss e agli infermieri in questione, per quanto rispettivamente imputabile, un contesto caratterizzato dalla frequente omissione di servizi essenziali (dalla somministrazione dei pasti al cambio di postura), nonché da vere e proprie aggressioni verbali e fisiche nei confronti degli ospiti, oggetto di insulti e percosse, ovvero, nel migliore dei casi, di procedure da sbrigare nel minor tempo possibile o addirittura da scansare, quando il tempo o l’impegno difettavano.
Abituali erano quindi le minacce verbali, le umiliazioni, gli insulti, le percosse e le omissioni nel fornire in tutto o in parte il nutrimento, che talvolta veniva gettato nei gabinetti o nei lavandini.
Nei confronti dei degenti in questione sono state inoltre rilevate reiterate omissioni o ritardi di ore nell’effettuazione dell’igiene personale e del cambio del pannolone mattutino, nonché ripetute omissioni della doccia periodica e dei cambi di postura, questi ultimi notoriamente necessari per prevenire le piaghe da decubito e, in generale, per salvaguardare le condizioni igieniche dei pazienti. Le predette attività venivano dagli indagati falsamente indicate come eseguite sull’apposito diario giornaliero.
Frequentemente, infine, alcuni operatori sanitari indagati si allontanavano temporaneamente dalle stanze dei predetti degenti senza alzare le barre di sicurezza del letto, mettendoli di conseguenza in pericolo di caduta.
Si evidenzia che sono stati presi gli opportuni accordi con i vertici della competente ASL, al fine di consentire l’adozione delle misure d’urgenza necessarie per garantire la continuità assistenziale agli anziani attualmente ospiti della Rsa.