23 Dicembre 2024 21:15

23 Dicembre 2024 21:15

Imperia: la Coldiretti boccia il cibo sintetico. “Va oltre ogni logica naturale, Europa ostaggio delle multinazionali”

In breve: Ad oggi, quasi il 70% delle amministrazioni comunali, ha infatti deliberato la sua contrarietà alla commercializzazione in Italia.

La provincia di Imperia dice no al cibo sintetico. Ad oggi, quasi il 70% delle amministrazioni comunali, ha infatti deliberato la sua contrarietà alla commercializzazione in Italia.

“Un risultato notevole – spiegano il presidente Coldiretti Imperia Gianluca Boeri e il direttore Domenico Pautasso – che segna un punto importante in questa battaglia a favore del made in Italy e della sovranità alimentare”. La dura presa di posizione di Coldiretti sta dando i suoi frutti.

Il cibo sintetico viene prodotto in bioreattori dove non si salvaguarda l’ambiente perché comporta maggior consumo d’acqua ed energia rispetto agli allevamenti tradizionali, omologa le scelte sul cibo e favorisce gli interessi di pochi operatori monopolizzando l’offerta di cibo nel mondo.

“E’ un ragionamento – spiega Boeri – che va oltre ogni logica naturale. Si tratta di ricchezze, di lobby che imperversano a Bruxelles e di un` Europa ostaggio delle multinazionali. Lo si evince dal via libera alle etichette allarmistiche sul vino, dagli attacchi alla zootecnia, dalla strategia Farm to Fork, dal Big Pharma e, ultimo in ordine di tempo, dall’allarme degli insetti a tavola”.

Per Coldiretti è un attacco mirato a distruggere un’intera economia reale. Il direttore Pautasso ricorda chela filiera agroalimentare Italiana dai campi alla tavola vale 575 miliardi di euro, (quasi un quarto del Pil nazionale), e vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio”.

“Chi controllerà il cibo controllerà la libertà dei popoli e le democrazie dei paesi. In Italia non esistono allevamenti intensivi esistono allevatori sottoposti a rigidi controlli sul benessere animale e sui prodotti utilizzati nelle diverse coltivazioni.

Il cibo sintetico, ottenuto in laboratorio attraverso cellule staminali riprodotte in vitro (come nel caso della carne) o proteine vegetali (vedi il pesce sintetico vegetale) rappresenterebbe un durissimo colpo all’intero comparto agricolo alimentare del nostro paese.”

Per Coldiretti alla base della sovranità alimentare vi è l’educazione alimentare fatta di qualità ed eccellenze del Territorio che vanno tutelate.

“La nostra forza sono la nostra tenacia, la nostra cultura, la nostra capacità di esaltare i prodotti, la dieta mediterranea. Inutile – proseguono i vertici di Coldiretti – stilare un elenco dei nostri prodotti che arricchiscono le tavole di italiani e non solo. Il No al cibo sintetico non è un no alla popolazione vegana e vegetariana ma un Si alle eccellenze Italiane fatte di carni, verdure, formaggi, salumi, latticini. Sia chiaro – concludono Boeri e Pautasso – il benessere animale e la qualità dei prodotti sono alla base della nostra filosofia”.

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