“Abbiamo notato molta confusione sulle ipotesi del nuovo tracciato della pista ciclabile a Diano Marina, soprattutto quello relativo al tratto centrale della città”. Così, in una nota stampa, i consiglieri di opposizione, Francesco Parrella e Micaela Cavalleri, del gruppo Diano Domani.
Diano Marina: pista ciclabile, l’intervento del gruppo Diano Domani
“Una confusione creata ad arte dall’Amministrazione per non rendere chiaro alla cittadinanza l’assurdo zig zag a cui sarà costretto chi percorrerà la nostra ciclabile, dalla zona della vecchia stazione, in cui uscirà dal tracciato dell’ex ferrovia, fino al torrente San Pietro – si legge nella nota – Tuttavia, nonostante i tanti interventi pubblici del nostro gruppo, a mezzo stampa e sui social, che non ha mai abboccato ai giochetti di Za, oltre alle interrogazioni presentate in consiglio comunale, abbiamo letto ancora recentemente interpretazioni differenti del tracciato rispetto alla delibera di giunta con la quale proprio Za e compagni hanno approvato appunto uno sviluppo che dovrà necessariamente prendere in considerazione gli assurdi lavori effettuati negli scorsi anni da Za (allora vicesindaco e assessore ai lavori pubblici), soprattutto nel tratto di via Lucus Bormani prima dell’ingresso del campo sportivo.
In direzione levante, dopo l’arrivo dall’incompiuta e la discesa nel primo tratto di via Torino fino all’uscita della galleria (di fronte all’hotel Golfo e Palme), la ciclabile seguirà l’ex sedime della ferrovia fino all’altezza dell’ex stazione quando la pista uscirà dal tracciato che in passato percorrevano i treni per proseguire su via Gaggero – piazza Mameli (ex pesa pubblica) e via Filippo Purgatorio, costeggiando le scuole e largo Cambiaso fino al torrente San Pietro, dove un nuovo ponte ancora ben lungi dall’essere definito, la riporterà sull’ex sedime che costeggia via Saponiera fino al confine con San Bartolomeo al mare.
Questa è l’unica verità emersa ascoltando le risposte seppur nebulose e fuorvianti fornite in consiglio comunale da Za ed analizzando le carte ed i documenti approvati dalla Giunta e sottaciuti dal Sindaco che evidentemente teme le inevitabili e meritatissime critiche di chi comprenderà che, partendo da Ospedaletti e volendo raggiungere in bicicletta Andora, soltanto all’altezza del centro di Diano Marina, in oltre 50 km di tracciato, dovrà abbandonare la vecchia ferrovia e proseguire promiscuamente su strade carrabili molto trafficate.
Un’assurdità che i cittadini devono conoscere, e che ci auguriamo venga finalmente compresa da tutti, in modo da far emergere coerentemente ed inequivocabilmente le responsabilità e gli irreparabili danni commessi da Za Garibaldi, che speriamo finisca presto di distruggere la nostra amata Diano”.