24 Dicembre 2024 02:19

24 Dicembre 2024 02:19

Imperia: “L’economia della Liguria nel 2022”, nella sede di Confindustria il rapporto della Banca d’Italia. “Trend assolutamente positivo. Grande incertezza per contesto geopolitico e inflazione”/Foto e Video

In breve: Le prospettive per i prossimi mesi si connotano ancora per significativi margini di incertezza legati soprattutto all’evoluzione del contesto geopolitico e dell’inflazione.

Nel 2022 l’attività economica in Liguria ha continuato a espandersi, seppur rallentando progressivamente, con andamenti differenziati tra i principali settori. Secondo l’indicatore trimestrale dell’economia regionale (ITER) elaborato dalla Banca d’Italia, nell’anno il prodotto ligure sarebbe cresciuto del 3,7 per cento, seguendo una dinamica analoga a quella nazionale.

Le prospettive per i prossimi mesi si connotano ancora per significativi margini di incertezza, legati soprattutto all’evoluzione del contesto geopolitico e dell’inflazione.

La presidente di Confindustria Barbara Amerio

“Siamo molto onorati di avere Banca d’Italia ospite a Confindustria Imperia. È un momento dove si discute di economia del territorio, dati, e anche una sintesi di quello che sta succedendo in questo momento.

Rapporti fra banca ed industria sono sempre i benvenuti, abbiamo piccole e medie imprese ed è importante dare gli strumenti giusti anche per muoversi nel mondo economico finanziario”.

Daniela Palumbo direttrice Banca d’Italia Genova

“Quando la Banca d’Italia ha avviato il processo di ristrutturazione della rete che ha portato alla chiusura delle diverse filiali sul territorio, abbiamo assunto l’impegno di mantenere il rapporto con le comunità locali, anche attraverso questi momenti di diffusione delle informazioni economiche.

La scelta di oggi è stato un modo per essere vicini alla comunità di Imperia.

Tra i presenti abbiamo anche Matteo Alberti, manteniamo un legame con le diverse province anche attraverso la presenza nel nostro Consiglio di elementi che rappresentano le comunità locali”.

L’economia di questo territorio?

“A livello regionale l’economia ha retto, c’è stata crescita economica anche se più contenuta rispetto al passato e in maniera differenziata per settore. Il turismo è andato molto bene.

In termini di presenze Imperia si è posizionata sugli stessi livelli pre-pandemia. Anche per quanto riguarda le costruzioni non abbiamo riscontrato andamenti differenziati tra Imperia e la Liguria.

Le prospettive a brevissimo termine sono incerte perché viviamo un momento di grande incertezza, riguardo all’andamento geopolitico, all’inflazione. È in discesa ma continua ad essere ancora molto elevata.

Per il futuro a medio e lungo termine, possiamo guardare con ottimismo ad alcune opportunità che ci vengono dallo sfruttamento delle risorse del PNRR.

Alla Liguria sono stati assegnati 4,9 miliardi, comprensivi anche del PNC, sono oltre il 4% delle some destinate al Paese.

Dalla realizzazione di questi interventi ci potranno essere benefici per i trasporti marittimi, ma anche per il turismo con il potenziamento delle infrastrutture ferroviarie e la riqualificazione della rete autostradale”.

Il presidente della Camera di commercio Enrico Lupi

“Estremamente interessante, per quello che esprime non solo come fotografia del presente ma anche del futuro. Noi come ente camerale rileviamo che dopo il blocco del Covid, vi è stato un grosso rimbalzo con un trend assolutamente positivo.

Abbiamo una economia molto vivace sul nostro territorio. Capacità reattiva molto forte e quindi la prospettiva di crescita, se non ci sono disastri internazionali come il problema della guerra, possiamo essere ottimisti per il futuro”.

Le imprese

Nell’industria in senso stretto la produzione ha decelerato, fino a stabilizzarsi: le ore lavorate sono risultate sostanzialmente invariate rispetto all’anno precedente .

Nonostante il significativo incremento del fatturato dovuto alla revisione al rialzo dei listini, le vendite in termini reali sono aumentate in misura contenuta (circa il 3 per cento) ; la spesa per investimenti si è ridotta di oltre il 14 per cento .

L’attività nel settore edile ha beneficiato della prosecuzione dei lavori relativi alle principali opere infrastrutturali e delle agevolazioni fiscali connesse con gli interventi di ristrutturazione edilizia : le ore lavorate dichiarate alle Casse edili sono salite di quasi il 18 per cento rispetto all’anno precedente.

Nel terziario, i flussi turistici sono cresciuti significativamente ( del 31,7 per cento) , soprattutto nella componente di provenienza estera ( di oltre il 70 per cento) . Nel complesso, i pernottamenti si sono portati su livelli leggermente superiori a quelli precedenti la pandemia; i passeggeri in transito nei porti liguri sono quasi raddoppia ti.

I traffici mercantili marittimi sono aumentati del 3,6 per cento , pur decelerando progressivamente per effetto del rallentamento del commercio internazionale; la componente containerizzata si è ridotta lievemente ( – 2,3 per cento) , ma il calo è stato in feriore a quello mediamente registrato nei principali porti europei.

Le transazioni immobiliari hanno continuato a crescere, seppure in misura meno intensa, sia nel segmento abitativo sia in quello non residenziale ( rispettivamente 5,6 e 4 per cento) . Nonostante i significativi rincari degli input produttivi, in particolare di quelli energetici, la redditività aziendale è stata sostenuta dall’incremento dei prezzi di vendita: oltre i quattro quinti delle imprese liguri hanno conseguito un risultato economico positivo.

In un contesto caratterizzato da un significativo rialzo dei tassi di interesse, il fabbisogno finanziario è stato soddisfatto utilizzando anche l’abbondante liquidità precedentemente accumulata, rimasta comunque su livelli molto elevati ne l confronto storico.

Anche in provincia di Imperia le ore lavorate dichiarate alle Casse edili sono aumentate in misura significativa ( 18,1 per cento ). Nell’imperiese i flussi turistici sono cresciuti del 37,1 per cento ( la componente di provenienza estera del 69 per cento circa ) . Nel complesso, i pernottamenti si sono portati su livelli sostanzialmente in linea con quelli precedenti la pandemia.

Il mercato del lavoro e le famiglie

Nel 2022 il quadro congiunturale favorevole si è riflesso sul mercato del lavoro. L’occupazione ha continuato a crescere (del 3,6 per cento) , trainata dalla componente dipendente, mentre è proseguito il calo dei lavoratori autonomi; il tasso di disoccupazione si è ridotto (al 7 per cento) 3 . Le assunzioni nette, ancora positive, hanno riguardato quasi esclusivamente posizioni a tempo inde- terminato; la creazione di nuovo lavoro ha interessato tutti i p rincipali comparti. È diminuito ulteriormente il ricorso agli strumenti di integrazione salariale, tornato su livelli non molto superiori a quelli pre – pandemici. È proseguito l’incremento dei consumi, grazie anche al positivo andamento del mercato del lavoro, ma è stato frenato dal rialzo dell’inflazione (13,6 per cento in regione a dicembre 2022) , che ha interessato soprattutto le componenti di spesa legate all’abitazione e alle utenze, la cui incidenza sul totale in Liguria è superiore rispetto all’Italia e che pesano maggiormente nel paniere di consumo delle famiglie meno abbienti. I mutui per l’acquisto di abitazioni hanno decelerato ( al 2,5 per cento) , in connessione con la dinamica delle transazioni immobiliari. Alla fine dell’anno il grado di indebita mento delle famiglie liguri nei confronti di banche e società finanziarie è lievemente calato , rimanendo su un livello inferiore rispetto al Nord Ovest e all’Italia.

Il mercato del credito

I prestiti bancari al settore privato non finanziario hanno progressivamente rallentato, contraendosi negli ultimi mesi dell’anno (a dicembre la diminuzione sui 12 mesi è stata del 3,1 per cento) per effetto dell’accentuata riduzione dei finanziamenti alle imprese ( – 8,7 per cento) , su cui hanno inciso le scelte di indebitamento di alcune rilevanti aziende. Le condizioni di accesso al credito sono diventate leggermente più restrittive, con un incremento degli spread medi applicati e una riduzione delle quantità offerte. Per le imprese, i flussi di nuove posizioni deteriora te sono lievemente cresciuti; tra i crediti in bonis è salita l’incidenza di quelli per i quali si è registrato un aumento del rischio. Sul lato del risparmio finanziario, i depositi di imprese e famiglie sono complessivamente diminuiti ( – 1,1 per cento) , dopo un periodo di prolungata espansione. Il valore dei titoli a custodia presso il sistema bancario si è ridotto del 6,2 per cento , anche per effetto del calo delle quotazioni di mercato . Gli investimenti in titoli di Stato e obbligazioni private (soprattutto quelle bancarie) sono cresciuti, riflettendo il rinnovato interesse dei risparmiatori verso i bond a fronte del rialzo dei tassi di interesse.

La finanza pubblica decentrata

Nel 2022 la spesa degli enti decentrati liguri è complessivamente aumentata (2,8 per cento), anche a causa dei maggiori costi legati ai consumi elettrici e dell’incremento degli oneri per contratti di servizio, a cui ha contribuito la crescita dei prezzi. Gli investimenti fissi sono saliti marginalmente (1,1 per cento) ; la loro dinamica dovrebbe beneficiare nei prossimi anni delle ingenti risorse assegnate a soggetti attuatori pubblici nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale per gli investimenti complementari al PNRR (PNC) , che ammontano complessivamente a 4,9 miliardi di euro . I progetti più significativi a livello finanziario sono quelli relativi all’ammodernamento della rete ferroviaria e alle infrastrutture portuali. Le Amministrazioni locali, in particolar modo i Comuni, sono chiamate a svolgere un ruolo centrale nell’attuazione degli interventi finanziati dai piani.

Anche in provincia di Imperia gli occupati sono aumentati del 3,6 per cento; il tasso di disoccupazione è sceso di quasi due punti percentuali (dall’11,1 al 9,2 per cento), rimanendo tuttavia il più elevato tra le province liguri.

Nell’imperiese il credito al settore privato non finanziario è cresciuto marginalmente (0,6 per cento): vi ha contribuito soprattutto il calo meno marcato dei prestiti alle imprese ( – 3,2 per cento).

Diversamente da quanto registrato in regione, in provincia di Imperia i depositi di imprese e famiglie hanno continuato , nel complesso, ad aumentare (2,2 per cento); la riduzione dei titoli a custodia ( – 4,6 per cento) è stata un po’ meno intensa di quel la osservata in Liguria .

Condividi questo articolo: