Gabriella Badano, storica rappresentante dei Verdi, interviene cn una nota in merito alla caccia con arco e frecce, recentemente approvata dal Consiglio Regionale della Liguria, con 23 voti a favore di maggioranza e minoranza, su 28 presenti. Moltissime le proteste da parte di cittadini, animalisti ed esponenti politici, tanto che ne è nata una petizione online che, in poche ore, ha raggiunto quasi 50 mila firme.
Liguria: caccia con arco e frecce, interviene Gabriella Badano
“ Ogni corpo legislativo è libero di votare come crede, ma chi, negli anni Venti del XXI secolo, rilancia per legge la caccia con arco e frecce, che produce inutili e gravi sofferenze per gli animali, merita l’appellativo di ‘barbaro’”
Lo afferma l’intero gruppo parlamentare per i diritti degli animali e la tutela dell’ambiente commentando l’approvazione di un emendamento da parte del consiglio regionale della Liguria, che consentirà la caccia di selezione con arco e frecce, chiedendone il ritiro.
La caccia è già, nel suo svolgersi , inseguire ed uccidere animali selvatici, a scopo “sportivo e ricreativo” lontana dal comune sentire civile.
Introdurre la caccia con l’arco , consentita dalla legge, richiama , si legge nella saggistica dedicata , la componente “umana”. Bell’esempio di umano! L’ idea di un “ maschio alpha”, che misura la forza fisica e la potenza dell’atto, mettendo in scena un concetto primitivo di potere dominatore della natura. Una norma brutale destinata a provocare gravi sofferenze agli animali.
E quel che è peggio , a fronte, come dichiara l’assessore Piana, di una quindicina di arcieri su 15mila cacciatori liguri, ( un fatto senza precedenti predisporre una norma per 15 persone sul territorio regionale!) si delibera di utilizzare questo tipo di caccia, per la caccia di selezione.
Fino ad oggi molti cittadini che cercano nei boschi e nelle campagne un incontro incruento col mondo selvatico e vanno in cerca di pace , si trovano spesso, soprattutto nei giorni festivi fra gli spari dei cacciatori ed il vuoto di vita selvatica che lasciano.
Da domani, visto che l’uso dell’arco, – come recitano le disposizioni – si può offrire come metodo alternativo nelle zone di particolare criticità come le zone di prossimità dei centri abitati, e che la caccia di selezione ai cinghiali non ha più limitazione temporale, correremo il rischio di aggiungere agli spari in campagna, gli agguati ( perché la caccia con l’arco è caccia di agguato come è facile intuire) con le frecce in città ,per tutto l’anno.
Verdeuropa Liguria si unisce alle oltre 30mila firme raccolte in 24 ore per fermarla, invitando tutti a sottoscrivere la petizione e si sta organizzando, assieme all’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e al parlamentare Verde che ne fa parte, per chiedere , con atti concreti ,alla Regione Liguria di fare un passo indietro.
Intanto chiedo alle consigliere e ai consiglieri del Comune di Imperia di sottoscrivere la petizione (http://chng.it/kb fmyTgJ) e di rendere pubblica la loro adesione.
C’è bisogno di un’etica nuova, capace di pieno e autocosciente rispetto di sé e di tutti gli esseri della terra”.
Gabriella Badano
VerdiEuropa