Fronte unico provinciale per monitorare la situazione di Andora e chiedere che sia assicurata l’adeguata fornitura d’acqua a tutela dei cittadini, delle attività economiche, ricettive e turistiche, a salvaguardia dell’immagine del Ponente ligure. Questi gli esiti della riunione che si è svolta questa mattina, presso il Palazzo comunale di Andora, presenti i rappresenti delle Associazioni di categoria provinciali, locali e dei consumatori.
Vertice questa mattina a Palazzo comunale con il sindaco e i rappresentanti delle Associazioni di categoria provinciali e dei consumatori
Al tavolo, convocato dal sindaco Mauro Demichelis, c’erano Stefania Piccardo, Presidente Unione Provinciale Albergatori, Carlo Scrivano, direttore dell’UPA, Daniele Ziliani rappresentante di zona della Confcommercio delegazione Ponente, Massimo Galleano Presidente Bagni Marini Andora, Pietro Galleano Presidente Associazione Albergatori Andora, Fabio Goli, referente locale della Fipe, Gianluigi Taboga in rappresentanza di Assoutenti, Sabrina Grassa e Roberto Stabellini del comitato “Acqua cara in bolletta”.
La riunione si è aperta con una notizia positiva
“Per la prima volta da inizio estate, questa mattina Andora si è svegliata con le vasche di accumulo dell’acqua piene. Pare che qualcosa si stia muovendo dal versante del Roja e che Rivieracqua abbia iniziato ad aprire i rubinetti. Ne prendiamo atto, ma non basta – così il Sindaco Mauro Demichelis facendo il punto con i presenti sulla situazione idrica di Andora, analizzando i passi compiuti e le responsabilità in campo – Il gestore deve fare un ulteriore passo – aggiunge Demichelis, interpretando la richiesta di tutti i presenti, insieme al vice sindaco Paolo Rossi con delega al Servizio Idrico e all’assessore Maria Teresa Nasi – Deve incrementare e rendere costante la fornitura di acqua dolce che, insieme al dissalatore noleggiato dal Comune e all’acqua dolce dei pozzi dell’entroterra, potrebbero contrastare il fenomeno del cuneo salino. Un diritto di cui Andora avrebbe dovuto godere da tempo, come stabilito negli accordi sottoscritti dal gestore stesso già a primavera“.
Demichelis ha reso noto anche un ulteriore tassello importante nel quadro del bilancio idrico di Andora. “Il gestore privato che rifornisce Rivieracqua, questa mattina mi ha comunicato con una nota di essere pronto ad avviare il suo dissalatore e ha chiesto di verificare se, nelle more di ricevere l’autorizzazione dall’ATO, sia possibile emettere una ordinanza – ha comunicato il primo cittadino di Andora – Gli uffici tecnici comunali si sono subito attivati e stanno richiedendo ai funzionari dell’ATO Imperiese se ci siano le condizioni, a norma di legge, per percorrere questa strada”.
La riunione è terminata nella piena volontà di esprimere un fronte comune. “Prendiamo atto dell’arrivo dal Roja di parte della fornitura d’acqua di cui necessita Andora, auspichiamo che aumenti e sia continuativa – ha dichiarato Carlo Scrivano, direttore dell’UPA – Oggi esprimiamo un fronte unito con Comune, realtà economiche, cittadini, consumatori e turisti. Continueremo a monitorare la situazione affinché sia garantita adeguata fornitura ad Andora a garanzia della tutela di un servizio essenziale per cittadini e attività economiche che stanno garantendo servizi di qualità, nonostante le difficoltà”.
Stefania Piccardo, presidente dell’Unione Provinciale Albergatori, ha sottolineato il danno di immagine patito. “Non si tratta solo di Andora, ma anche dell’immagine del Ponente Ligure – ha dichiarato – Una conseguenza da non sottovalutare, anche sul lungo periodo, nel quadro di una economia fondamentale come quella turistica. Dovremo lavorare molto per recuperare. Bene se si può cominciare dicendo che l’acqua sta arrivando“.
Perentorio Gianluigi Taboga, in rappresentanza di Assoutenti: “Chi viola le legge deve essere perseguito in base agli atti compiuti e a seconda delle competenze” – ha dichiarato – Assoutenti chiede con forza all’Ato l’immediata autorizzazione ad operare del dissalatore che il privato vuol mettere in funzione. Ci uniamo alla richiesta del Comune a Rivieracqua affinché garantisca il bilancio idrico di Andora necessario a fornire ai cittadini la migliore qualità di acqua possibile” – conclude Taboga .
Sabrina Grassa ha sottolineato la necessità che il fenomeno dell’acqua salata sia inserito anche a livello ministeriale fra le cause per la dichiarazione di uno stato di calamità. “Abbiamo posto l’attenzione a livello nazionale e ci aspettiamo delle risposte concrete che fino ad ora non sono arrivate”.
Daniele Ziliani in rappresentanza di Confcommercio ha confermato la volontà di fare fronte comune “a tutela degli operatori economici, turistici e cittadini“.
Tutti gli intervenuti ribadiscono l’ulteriore necessità che venga concessa una moratoria sulle bollette e che vengano presi in considerazione i ristori per i costi diretti e indiretti patiti dai cittadini e dalle attività economiche.