20 Dicembre 2024 09:33

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Emergenza migranti, il Sindaco di Ventimiglia Flavio Di Muro: “Diritti umani nei CPR? Io mi preoccupo della serenità dei miei concittadini” / Video

In breve: L'intervista al Sindaco di Ventimiglia Flavio di Muro.
“Io mi preoccupo principalmente del ruolo per cui sono stato votato dai miei cittadini, che è quello di farli vivere serenamente nella loro città. Non mi occupo di gestire le crisi in Africa, non mi occupo delle crisi migratorie internazionali. Questo è il compito a cui sono chiamato e per far questo farò tutto quello di mia competenza, il possibile e anche l’impossibile”. Queste le parole del Sindaco di Ventimiglia Flavio Di Muro in un’intervista a margine dell’incontro avvenuto alla presenza del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi presso il Palazzo della Prefettura di Imperia in occasione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal Prefetto Valerio Massimo Romeo.

Qual è la situazione a Ventimiglia?

“Noi oggi abbiamo sparsi per la città, in spiaggia, nel greto del Roja, in giro, migranti cosìddetti regolari, che si sono identificati e devono essere accolti in una struttura per evitare che questi tra poco vadano a sfondare i portoni dei condomini per trovare riparo. Continuo a dire le stesse cose nonostante le polemiche e le raccolte firme. Servono più strutture a Ventimiglia. Serve una struttura di sollievo per chi si fa identificare e i CPR per chi non si fa identificare. Il Pad è il primo provvedimento che ho firmato per dare accoglienza ai soggetti più vulnerabili. Senza queste tre strutture è inevitabile avere, oggi bivacchi e accampamenti sparsi per la città, e domani aggressioni nei condomini e nei dehor di bar e ristoranti. La proposta che c’è adesso sul tavolo è un ex albergo presso la stazione di Ventimiglia, anche perché questi migranti che si fanno identificare non si possono trasferire coattivamente, a differenza di quelli destinati ai CPR. Se la maggior parte dei migranti arriva in stazione e si ha la garanzia di poter gestire una struttura, anche come ha detto il Ministro, con l’arrivo di Forze dell’Ordine che garantiscono l’accesso, si evita che in Piazza della Stazione, nei condomini prossimi alla stazione, si vadano a sfondare le porte, perché a fianco c’è una struttura che garantisce un tetto, una coperta, la possibilità di caricare il telefono, la possibilità di avere dei servizi igienici. Il Pad quando è stato fatto destava preoccupazione. Oggi i bivacchi di fronte al Pad, dove c’è la Caritas, non ci sono più perché di sera la struttura viene chiusa. Questo è il modello che si vuole applicare a una nuova struttura, che a questo punto riguarda non solo più le famiglie ma anche le persone sole”.

Chi non può entrare in queste strutture dovrà finire per forza nei CPR?

Assolutamente sì, ma non perché lo dico io ma perché lo dicono le direttive europee e le leggi dello Stato. Non mi si chieda certo di portare degli immigrati che si bruciano i polpastrelli per non farsi identificare, che magari scappano da qualche carcere africano, insieme a una struttura dove accogliamo le donne in gravidanza. Del CPR se ne è parlato e si è detto che non è a Ventimiglia. Quindi le polemiche che sono state fatte nei miei confronti e nei confronti del governo, sono state fantasiose e hanno innescato polemiche fin a se stesse. Il CPR, ovunque sia localizzato, serve, soprattutto in una realtà come nostra dove molti immigrati sono irregolari. Quando oggi questi soggetti ricevono ordini di allontanamento, provvedimenti di espulsione, restano lettera morta in assenza di un centro di trattenimento. Le certezze sui tempi le dovete chiedere al Ministro. Il Ministro ha detto che c’è un piano che a giorni sarà pronto, noi nel comune di Ventimiglia non abbiamo strutture idonee proprio per andare incontro anche una celerità di realizzazione di questa nuova infrastruttura. Noi auspichiamo l’apertura in tempi rapidi di un CPR dove poter trasferire e allontanare coattivamente i migranti irregolari che oggi sono oggetto di risse, di molestie, di atti delinquenziali nella nostra città. C’è in corso un rapporto tra il prefetto d’Imperia e le le ferrovie, quindi ci sono in corso delle interlocuzioni, dei sopralluoghi. Io credo che una struttura che abbia più di 50 posti a disposizione, possa essere sufficiente a fianco a un Pad e a fianco a un CPR. Ricordo, per chi auspica un centro di transito in qualche frazione, che già quella non era sufficiente a contenere tutti, perché quando il campo Roja era aperto c’era l’accampamento abusivo alle Gianchette e c’erano i migranti che bivaccavano nei dehor dei ristoranti e nei bar. Quindi servono tre strutture, al momento ne abbiamo una. Il ministro ci ha rassicurato che sulle altre due strutture c’è l’impegno l’investimento e l’attenzione del Governo”.

Quanto è soddisfatto dell’incontro di oggi?

“Sono soddisfatto perché ho avuto modo di rappresentare in un colloquio svolto a Ventimiglia e quindi non solo in questa riunione Imperia, la reale situazione della città, con foto, video, di quello che significa questa convivenza difficile o impossibile. Ci sono luoghi della città che sono diventati delle discariche a cielo aperto perché non abbiamo la possibilità di pulire. L’insufficienza della Polizia Locale nel far rispettare le ordinanze contro l’alcool molesto e quindi oltre al discorso delle infrastrutture per migranti, dell’aumento dell’organico delle forze dell’ordine, che aiuterà a creare i presidi fissi in tutte le zone della città, ci saranno anche delle risposte per l’amministrazione comunale, per gli strumenti che noi potremmo attivare nei prossimi giorni. Io ho già annunciato al ministro che entro la prossima settimana, faremo una gara per un nuovo sistema di videosorveglianza e pubblicheremo un concorso per l’assunzione di polizia locale”.

Avete una percentuale di quanti sono gli irregolari?

“Secondo i dati della polizia di frontiera, che sono i dati più ufficiali perché sono quelli che vengono presi in carico a ponte San Luigi, il 50% dei migranti si rifiuta di identificarsi, inventa degli alias, rifiuta integrazione o accoglienza. Quindi è chiaro che se c’è un sistema logistico, per cui quando vengono presi in consegna Ponte San Luigi, vengono trasferiti direttamente in un CPR e non come succede oggi lasciati liberi nella nostra città, noi avremmo risolto il 50% dei problemi. Oggi saranno tra i 400 e i 500 migranti. Potrebbero aumentare se c’è un incremento di sbarchi, un incremento dei flussi sia della rotta mediterranea che della rotta balcanica e conseguentemente un incremento dei controlli al confine di Ventimiglia”.

Lei non si preoccupa del rispetto dei diritti umani nei CPR?

Io mi preoccupo principalmente del ruolo per cui sono stato votato dai miei cittadini, che è quello di farli vivere serenamente nella loro città. Non mi occupo di gestire le crisi in Africa, non mi occupo delle crisi migratorie internazionali. Questo è il compito a cui sono chiamato e per far questo farò tutto quello di mia competenza, il possibile e anche l’impossibile”.

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