Imperia. Dopo le ultime dichiarazioni di Renzi sul “grasso che cola” nella P.A., sorgono quantomeno dei dubbi su quanto il Capo del Governo conosca della realtà del lavoro pubblico e delle condizioni in cui opera il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Purtroppo per i cittadini italiani, la situazione è la seguente: mentre in Europa la media è un vigile del fuoco ogni 1.500 abitanti, nel paese di Renzi c’è un vigile del fuoco ogni 15.000 abitanti, una differenza elevata grazie ai tagli subìti ed al blocco delle assunzioni.
I VV.F. dell’USB ricordano al premier che le squadre di soccorso sono strapiene di precari – ne sono stati censiti 150.000 che lavorano venti giorni all’anno – e solo grazie a questi lavoratori si riesce appena a garantire una squadra standard di 6 unità, mentre le altre sono tutte squadre ridotte a discapito dell’incolumità pubblica. Sono 25 le sedi di servizio soppresse sul territorio italiano e le “caserme” trasformate in presìdi aperte di giorno e chiuse di notte.
“Lavoriamo con mezzi obsoleti, costretti a fermi forzati lungo la strada e quindi impossibilitati a prestare soccorso – spiegano i Vigili del Fuoco – siamo dotati di dispositivi di protezione individuale (i DPI) del tutto inadeguati, che si incendiano a contatto con le fiamme o che si sciolgono come gli elmetti che ci dovrebbero proteggere. Ogni comando provinciale della Liguria ha le casse vuote, non si riescono nemmeno a far riparare le autobotti per mancanza di fondi. Un sistema che è al collasso dove ci si inventano palliativi per cercare di tamponare la mancanza di soldi. Creditori alle porte che reclamano il pagamento di beni e servizi e i Vigili del fuoco che fanno di tutto per fornire un servizio al cittadino ma con la paura di non riuscire a dare quello che la popolazione si aspetta.
Abbiamo sostenuto la campagna antincendio di questa estate solo ed esclusivamente come Corpo Nazionale, poiché non sono state attivate le convenzioni con le Regioni; ci sono squadre di intervento con un solo vigile del fuoco effettivo, in piena violazione dei regolamenti vigenti; attività di soccorso come i terremoti (l’Aquila, l’Emilia, le Marche) le alluvioni da nord a sud, il disastro ferroviario di Viareggio l’affondamento della Concordia, sono ancora da retribuire e, per finire, i contratti saranno ancora bloccati almeno a tutto il 2015″.
Pertanto l’USB VV.F. comunica che da domani, per assicurare un soccorso adeguato e la sicurezza dei cittadini, tutte le squadre in uscita si atterranno al regolamento vigente, alle circolari del ministero dell’Interno e usciranno solo se con equipaggiamento ed uomini secondo regolamento.