25 Novembre 2024 05:46

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25 Novembre 2024 05:46

IMPERIA. LUCIO CARLI SCRIVE A MAC INNES: “RAZZO SULLA FOLLA, UN CRIMINE CHE NON AMMETTE PIETA’. LEI E’ UN PESSIMO ESSERE UMANO”

In breve: Io c’ero venerdì 12 alle ore 22 ad aspettare i Pirati, ero anch’io un pirata come lo erano i miei figli. Tra tutti quei bambini c’era anche Anita una bimba di 11 anni che era lì a festeggiare con suo papà Sergio, anche lui pronto a regalare una festa a sua figlia.

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Imperia. Dopo la tragedia di venerdì  12 settembre durante la manifestazione delle Vele D’Epoca quando un armatore americano di 71 anni, Mr William MacInnes ha sparato un razzo ad altezza d’uomo colpendo in pieno volto l’imprenditore imperiese Sergio Salvagno, Lucio Carli, presidente di Assonautica Imperia, ha voluto scrivere una lettera aperta all’armatore:

“Mr William MacInnes,

organizzare un evento come le Vele d’Epoca di Imperia, giunto alla sua 18 edizione, è stato un lavoro complicatissimo. Intorno alla regata velica, cuore della manifestazione, si sviluppano una serie di eventi collaterali che fanno sì che i giorni delle “vele” siano per tutti noi della comunità imperiese un grande momento di festa. Tantissime sono le persone coinvolte nel periodo dei due anni che vanno da un evento all’altro. Tutta la città, la Provincia, la nostra Regione. Vogliamo arrivare perfetti avendo in ogni edizione qualcosa di più da offrire a mare e a terra. Bisogna pensare a infiniti dettagli, tutti dovranno essere felici e dovranno trascorrere cinque giorni di festa: una festa speciale fatta di tante emozioni e di tanto impegno.

L’ente organizzatore, l’Assonautica di Imperia, di cui sono oggi Presidente deve pensare a tutti. Ai regatanti con tutte le implicazioni legate alle stazze delle barche, alla giuria di regata, a tutto lo staff di gente che andrà a mare, agli ormeggi delle barche, ai commercianti che lavorano nel Borgo e dovranno avere importanti ritorni economici, agli importanti sponsor, come quelli di quest’anno, vedi Officine Panerai, Jeep, Konica Minolta, Gaastra, Mediterranea, senza dimenticare tutti quelli minori e coloro che, con un grande sforzo economico, cercano di avere uno spazio di vendita per le loro attività commerciali. Le persone coinvolte sono veramente tante e tante di più.

Per noi che organizziamo tutti sono “nostri clienti” e tutti sono importanti , a cominciare da Officine Panerai, main sponsor, al visitatore venuto a fare festa anche solo per cinque minuti. In questa attenzione verso tutti i target chi organizza non può dimenticare le famiglie e quindi i bambini che sono il nostro futuro. Pensi a loro e allora organizzi i corsi di Prima Vela per mandare in mare chi non lo aveva ancora scoperto, gli insegni a fare i nodi, gli organizzi un concorso floreale dedicato ai loro giochi sulla spiaggia e tanto, tanto altro ancora. Pensi, ripensi a cosa è per loro argomento di forte attrazione ed è legato al mare: i Pirati. Allora quale migliore festa per i bambini che organizzare un vero e proprio sbarco dei Pirati nel Borgo Marina di Imperia. Due anni fa era stato molto bello, quest’anno volevamo che fosse bellissimo, perfetto, emozionante come deve essere una festa per bambini. Lo abbiamo arricchito con momenti dedicati a loro, giochi e attrazioni piratesche a partire dal pomeriggio.

Io c’ero venerdì 12 alle ore 22 ad aspettare i Pirati, ero anch’io un pirata come lo erano i miei figli e i figli di tante persone di Imperia e di tantissime altre venute da fuori: eravamo tutti lì a fare festa. La festa è arrivata era tutto bellissimo i colori le luci: perfetto!

Tra tutti quei bambini c’era anche Anita una bimba di 11 anni che era lì a festeggiare con suo papà Sergio, anche lui pronto a regalare una festa a sua figlia.

In tutta quella festa c’era qualcuno che voleva essere protagonista, lei Mr William MacInnes! Prendere in mano un razzo, che gente come lei sa perfettamente a cosa serve e quando va utilizzato, con tutta quella folla di gente davanti è una follia, mi tremano le mani al solo pensiero, spararlo senza sapere quello che si fa è un crimine che non ammette pietà.

Non posso giustificarla e sento dentro di me una rabbia infinita. Non capire di aver sparato sulla folla non è degno di un armatore e di una persona che va per mare, l’unica cosa che poteva e doveva fare, che desse evidenza che in lei qualcosa funziona era correre tra la gente a scoprire i danni causati dal suo gesto. No, non lo ha fatto, questo indica che lei non è degno di essere una persona di mare, lei è un pessimo essere umano e un po’ di alcool in corpo non potrà mai darle attenuanti!

Con questa lettera voglio che lei capisca che in pochi secondi lei ha distrutto una famiglia, una bambina, Anita, che vivrà per sempre con negli occhi il padre colpito dal quel razzo e disteso a terra in quella condizione. E, me lo lasci dire, ad oggi neanche una parola da parte sua, in primis verso la famiglia. Una vergogna non commentabile e, di sicuro, non comprensibile. Alla giustizia il compito di giudicare il suo gesto, a lei la consapevolezza di dover vivere per rimediare a quanto ha fatto a Sergio alla sua famiglia, e soprattutto ad Anita che voleva solo, come tutti i bambini che erano lì, trascorre un’ora di festa. Il mio stato d’animo oggi è fortemente scosso, inizialmente non sapevo se continuare la mia attività di Presidente, poi hanno prevalso la passione per la vela e per il mare che mio padre, già da bambino, mi ha insegnato essere luoghi di grande rispetto e di altissima solidarietà. Tutto questo, ora dopo ora, mi spinge a voler combattere persone come lei e questi assurdi gesti che possono in pochi secondi cambiare irrimediabilmente il corso della vita di altre persone”.

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