Tragedia sfiorata, l’ennesima, in un carcere della Liguria. Ieri, nel carcere di Sanremo, è solamente grazie al tempestivo e professionale intervento della Polizia Penitenziaria che si è impedito a un detenuto di togliersi la vita.
La notizia arriva dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE per voce di Vincenzo Tristaino, segretario regionale SAPPE della Liguria: “Ieri, un detenuto nuovo giunto a Valle Armea ha tentato di togliersi la vita realizzando un cappio e legando una corda alle grate dei passeggi. Il detenuto è stato salvato dal tempestivo intervento del personale di Polizia Penitenziaria”.
Il SAPPE esprime “un vivo apprezzamento al prezioso operato degli agenti della Casa Circondariale di Sanremo, grazie ai quali è stata impedita una nuova tragica morte in carcere. Ma torniamo a denunciare ancora una volta la mancanza di operatori sanitari, psicologici e psichiatrici e ribadiamo la necessità di concorsi regionali e assunzioni di personale sanitario da destinare alle carceri liguri”.
Per il segretario generale del SAPPE, Donato Capece, “questa è la Polizia Penitenziaria, pronta ad agire con gli altri operatori e con gli stessi detenuti per tutelare la vita dei ristretti. Il dato oggettivo è che la scelta di togliersi la vita è sicuramente originata da uno stato psicologico di disagio. È un dato oggettivo che chi è finito nelle maglie della devianza spesse volte è portatore di problematiche personali sociali e familiari”, conclude il sindacalista, che rileva infine come “l’ennesimo tentato suicidio di una persona detenuta, sventato in tempo dalla professionalità ed attenzione dei poliziotti, dimostra come i problemi sociali e umani permangono, eccome, nei penitenziari. E si consideri che negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, più di 23mila tentati suicidi ed impedito che quasi 175mila atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze”.