Bandiere a mezz’asta oggi nella sede di Regione Liguria per la giornata nazionale della memoria per ricordare le vittime del Covid, che dal 2020 a oggi ha causato il decesso di 6.018 persone in Liguria e quasi 200mila in Italia.
Questo pomeriggio sul maxischermo installato sulla facciata del palazzo di piazza De Ferrari sarà inoltre mostrato un messaggio di cordoglio e vicinanza alle vittime, oltre che di solidarietà ai tanti operatori sanitari che si sono impegnati nel combattere la pandemia.
La Giornata è stata istituita formalmente con la legge n. 35 del 2021 per ricordare il giorno in cui nel 2020 i camion dell’Esercito contribuirono alla rimozione delle centinaia di bare depositate al cimitero di Bergamo.
“Questa ricorrenza – afferma Giovanni Toti, presidente di Regione Liguria – ci riporta alle immagini più drammatiche della pandemia e a ricordare quanti hanno perso la vita, uccisi da una malattia che ha colto il mondo impreparato, ma che abbiamo sconfitto grazie al vaccino. È questa l’occasione anche per ricordare lo sforzo immane che tutto il personale sanitario ha compiuto durante il periodo del Covid: sentiamo ancora vive la commozione e la riconoscenza verso donne e uomini dei nostri ospedali e dello Stato che, in Liguria come nel resto d’Italia, hanno dato un contributo decisivo, sostenuti dall’arma del vaccino, nella battaglia e nella vittoria contro la pandemia”.
“Oltre a mandare un sincero abbraccio a tutti i familiari delle vittime del Covid – aggiunge l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola – è opportuno ricordare che quanto abbiamo vissuto è stato anche alla base di un radicale cambiamento delle nostre vite. Anche il mondo della sanità stessa ha dovuto affrontare una vera e propria emergenza, trasformando ospedali e strutture di tutta la regione per dare risposte a centinaia di malati ogni giorno, arrivando ad avere nello stesso giorno oltre 1600 pazienti ricoverati per Covid. Dall’inizio della pandemia sono stati diagnosticati quasi 680mila casi e ci sono state più di 6000 vittime. Sappiamo che abbiamo vinto questa dolorosa guerra, ma siamo anche consapevoli di aver imparato a gestire una delle situazioni più complesse, mai vissute nella sanità pubblica”.