22 Dicembre 2024 21:10

22 Dicembre 2024 21:10

Alberto Scagni torna in Tribunale dopo il pestaggio: confermata la condanna a 24 anni e mezzo per l’omicidio della sorella

In breve: Scagni, lo scorso novembre, è stato vittima di una violenta aggressione nel carcere di Sanremo da parte di due altri detenuti.

È stata confermata dalla Corte d’Assise d’Appello la condanna a 24 anni e mezzo, con la dichiarazione di seminfermità per Alberto Scagni, il 42enne, oggi presente in aula, che nel maggio del 2022 uccise la sorella Alice a Quinto (Genova).

Scagni, lo scorso novembre, è stato vittima di una violenta aggressione nel carcere di Sanremo da parte di due altri detenuti. Per questi fatti la Procura di Imperia ha aperto un fascicolo per tentato omicidio contro gli aggressori.

Alberto Scagni: confermata la condanna a 24 anni e mezzo per l’omicidio della sorella

Alberto Scagni (difeso dall’avvocato Alberto Caselli Lapeschi), condannato in primo grado a 24 anni e 6 mesi perché ritenuto semi-infermo di mente, è apparso oggi di fronte alla Corte di Assise dopo il ricorso della Procura, nella persona del sostituto procuratore generale Ezio Castaldi, che aveva chiesto l’ergastolo.

Scagni, sette ore prima del delitto, aveva telefonato ai genitori minacciando loro, la sorella e il cognato, se non avesse ricevuto dei soldi. Il padre aveva chiamato la Questura ma le volanti non erano intervenute perché “non c’era un pericolo attuale e concreto”.

A seguito dell’omicidio, i genitori avevano denunciato la dottoressa del centro di Salute mentale della Asl3 e gli agenti della centrale operativa che ricevettero le telefonate del padre di Alice e Alberto. La procura aveva chiesto l’archiviazione e nei giorni scorsi il GIP ha archiviato.

L’accusa ha presentato ricorso alla sentenza di primo grado chiedendo l’ergastolo poichè, secondo il PG, “il delitto fu premeditato con tutte le aggravanti contestate dal pm in primo grado: il mezzo insidioso, la crudeltà e i futili motivi”. Il legale della difesa, invece, ha sostenuto che Scagni “ha bisogno di essere curato e che non ha premeditato il delitto”. 

Oggi, Scagni, ripresosi dall’aggressione, che lo ha visto trascorrere un lungo periodo in rianimazione all’ospedale di Sanremo e poi trasferito al San Martino di Genova, è comparso in Tribunale, dove la Corte d’Assise d’Appello ha confermato la condanna a 24 anni e mezzo, con la dichiarazione di seminfermità.

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