3 Luglio 2024 11:42

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3 Luglio 2024 11:42

Imperia: la maggioranza boccia mozione dell’opposizione sulle bollette di Rivieracqua. Bagarre in conferenza capi gruppo

In breve: Maggioranza e opposizione divise sull'opportunità di discutere in Consiglio comunale della vicenda delle bollette pazze di Rivieracqua 

Nuovo scontro fra maggioranza e opposizione in comune a Imperia, questa mattina nel corso della riunione della conferenza dei capi gruppo. Al centro del contendere la discussione in Consiglio comunale dei problemi legati alle bollette con gli aumenti inviate ai cittadini da parte di Rivieracqua.

Maggioranza e opposizione divise sull’opportunità di discutere in Consiglio comunale della vicenda delle bollette pazze di Rivieracqua

Gli esponenti di opposizione hanno infatti chiesto di portare la discussione in aula in occasione della prossima seduta del Consiglio comunale, che sarà convocato il 22 maggio, ma la maggioranza si è opposta alla richiesta ed è così scoppiata l’ennesima bagarre.

Il consigliere del Partito Democratico Ivan Bracco in un posti su Facebook ha così ricostruito la vicenda: “Vergogna!! I cittadini di Imperia e dell’intero territorio provinciale sono giustamente preoccupati per le bollette esorbitanti ricevute da Rivieracqua, le Associazioni di categoria stanno studiando come aiutare i cittadini dal punto di vista pratico e amministrativo e la politica?

Il Commissariato ATO, Presidente della Provincia e Sindaco di Imperia, Claudio Scajola, ha dichiarato che la Legge è la Legge e le bollette vanno pagate a scatola chiusa, senza nemmeno tentare di fare un ragionamento se tutto il percorso che lui ha intrapreso nella sua veste di Commissario ATO è regolare e ancor di più se tutela i cittadini.
Le opposizioni, hanno proposto con atti concreti da portare in discussione in Consiglio Comunale di Imperia, una mozione per chiedere all‘Amministrazione Comunale, di impegnarsi affinché il Commissario ATO, sospenda il pagamento degli arretrati richiesti in attesa dei pronunciamenti del TAR e dei giudizi davanti al Giudice Civile.
Oggi nella riunione dei Capi Gruppo del consiglio Comunale di Imperia, preparatoria per il prossimo consiglio che si terrà il 22 maggio, veniva richiesto l’inserimento per la discussione della mozione in argomento, la maggioranza che sostiene il Sindaco Claudio Scajola ha fatto barriera opponendosi all’inserimento all’ordine del giorno, perché hanno il terrore di discutere di questo argomento.
Una parte della minoranza, ha presentato una richiesta di convocazione urgente di un consiglio comunale specifico per discutere di questo problema che sta allarmando i cittadini entro 20 giorni da oggi.
Lascio ai cittadini le valutazioni di questo comportamento tenuto dalla maggioranza dove ancora una volta la democrazia e la trasparenza e l’assunzione di responsabilità pubblica sono un tabù ! Viva la Costituzione sempre!”.
Dal fronte della maggioranza, si fanno avanti invece, con una nota, i consiglieri di Polis Luca Volpe, Andrea Landolfi e Giovanni Lazzarini. Che scrivono: “Nella riunione odierna della Conferenza di Capigruppo,  la maggioranza ha richiesto che la discussione sulla problematica delle famiglie imperiesi alle prese con le bollette di Rivieracqua si svolga con i giusti modi e le giuste tempistiche, anche a fronte delle soluzioni che il nostro sindaco, nella veste di Presidente della Provincia e Commissario all’ATO idrico, ha annunciato di essere prossimo a presentare insieme a Rivieracqua.

Siamo consapevoli che le difficoltà economiche che le famiglie attraversano debbano essere supportate costantemente dall’impegno che tutti noi mettiamo nella cosa pubblica. Rigettiamo tuttavia l’ennesimo tentativo di trasformare il consiglio comunale nella “Santa Inquisizione”, cercando a ogni seduta pretesti per costruire processi di popolo, anziché proporre soluzioni.

Questa maggioranza proporrà che si discuta la tematica in Consiglio Comunale per i primi di giugno, avendo in mano tutti gli elementi utili a una discussione che porti a qualcosa di tangibile e non alle mere polemiche sterili, di cui i cittadini non sentono affatto il bisogno”.

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