Assolta “per non aver commesso il fatto”. Questa la sentenza pronunciata questa mattina dal collegio composto dai giudici Carlo Alberto Indellicati, Francesca Minieri e Antonio Romano (Pubblico Ministero Veronica Meglio), in Tribunale, a Imperia, nell’ambito del processo che vedeva sul banco degli imputati Carla Besta (difesa dall’avvocato Mario Leone), accusata di peculato nell’ambito della gestione del patrimonio di Barbara Agnesi, scomparsa nel 2017 a causa di una malattia degenerativa, figlia di Riccardo Agnesi (marito di Carla Besta, deceduto pochi mesi fa).
La pubblica accusa aveva chiesto la condanna a sei anni di carcere.
Imperia: eredità Barbara Agnesi, chiesti sei anni di carcere per Carla Besta
Secondo l’accusa Riccardo Agnesi, nominato amministratore di sostegno della figlia Barbara nel 2012, e la moglie, Carla Besta, si sarebbero appropriati di circa 212 mila euro tramite “operazioni di prelievo sfornite di qualsiasi giustificativo di spesa”. In particolare, dal patrimonio di Barbara Agnesi sarebbero scomparsi 136 mila euro nel 2013 e 75 mila euro circa nel 2014.
La posizione Riccardo Agnesi era stata stralciata nel luglio del 2023 in quanto l’imprenditore, deceduto lo scorso febbraio, a seguito di una perizia psichiatrica, era stato dichiarato incapace di ricordare e di difendersi per un deficit cognitivo.
Il Tribunale di Imperia questa mattina ha assolto Carla Besta “per non aver commesso il fatto”.
