2 Settembre 2024 20:19

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2 Settembre 2024 20:19

Sanremo: delegazione dei Radicali in visita al carcere di Valle Armea. “Servono progetti per il lavoro e un garante”

In breve: Sovraffollamento, condizioni di vita al limite della sopportazione, necessità di opportunità di lavoro, le situazioni emerse durante la visita degli esponenti Radicali

Una delegazione del Partito Radicale composta da Stefano Petrella e Claudia Bornico ha visitato mercoledì scorso la Casa Circondariale di SANREMO, al termine di un giro che nelle settimane precedenti aveva portato gli esponenti radicali a LA SPEZIA, MARASSI, PONTEDECIMO, CHIAVARI e IMPERIA.   La delegazione è stata ricevuta e accompagnata dalla Direttrice Maria Cristina Marrè e dalle educatrici Giuseppina Palumbo e Stefania Brucoli .

Sovraffollamento, condizioni di vita al limite della sopportazione, necessità di opportunità di lavoro, le situazioni emerse durante la visita degli esponenti Radicali

Sottolineano i Radicali: 265 i detenuti presenti (su 223 posti di capienza regolamentare), sempre carente l’organico della penitenziaria in particolare di ispettori e sovrintendenti (su questo pesano molto la scarsa disponibilità a venire qui e le frequenti richieste di trasferimento), per quanto riguarda l’area pedagogica sono tornate ad essere 5 le educatrici (su 5 previste), sono presenti un mediatore culturale e una mediatrice linguistica (un’altra prenderà servizio a breve), 5 gli psicologi (ma la loro presenza è assicurata solo fino a dicembre), la copertura medica h 24 è garantita, lo psichiatra fa ingresso in istituto 3 volte a settimana.

Non ci vengono forniti dati troppo precisi sulla popolazione detenuta, ma gli stranieri superano il 60%, circa 200 tra i presenti sono definitivi o hanno almeno una condanna già definitiva, ben scarse le opportunità di lavoro di cui possono fruire, in pratica i soli 4 posti (ora aumentati a 5) della Coop Art.27 che produce finestre e serramenti; sono 6 i semiliberi e 2 gli art.21 (lavoro esterno) che lavorano alla manutenzione del fabbricato del carcere. Migliori i dati sulla scuola con una ventina di iscritti all’istituto turistico alberghiero (2 i diplomati) e 6 iscritti al Polo Universitario, sono stati tenuti con profitto corsi professionali per muratore edile e altre iniziative.  

Il dato sul sovraffollamento facendo il giro delle sezioni sembra maggiore di quello segnalato: le celle da 2 ospitano spesso 3 detenuti, quelle da 4 anche 5 o 6, ma le suppellettili (armadietti fatiscenti) non di rado sono per 4, le tre sezioni principali sono tutte a regime chiuso (20 ore in cella), il Padiglione C dei protetti (due piani che ospitano una quarantina di detenuti) ha visto qualche lavoro di ristrutturazione e gli sciacquoni (erano rotti in tutte le celle da anni) adesso funzionano, la qualità dell’acqua è migliorata (un anno fa usciva color ruggine dai rubinetti in tutto il carcere), in compenso anche lì si è passati dal regime aperto alla chiusura per 20 ore al giorno, meglio sarebbe tornare al regime precedente accompagnato però da attività come avviene altrove, la sorveglianza (assai carente nel recente passato) è affidata ad un agente che si divide tra i due piani, i detenuti lamentano però che non sia una presenza costante .  

L’emergenza caldo non viene affrontata in maniera adeguata e i ventilatori elettrici di cui ci era stata annunciata la disponibilità non sono presenti in alcuna cella e infatti dal modello 72 del preziario non risultano a vendita, le correnti d’aria alimentate dai finestroni ne mitigano in parte l’effetto, ma la chiusura in cella lo amplifica. 

L’isolamento è stato spostato nella precedente sezione nuovi giunti, un luogo angusto e squallido con celle piccole e arroventate, qui non c’è nemmeno la possibilità della corrente d’aria perché le finestre sono poche, sono presenti 5 detenuti e stanno 24 ore in cella perché il cortile è un cubo di cemento poco più grande della cella con una fitta rete in alto e (come abbiamo constatato) ci fa più caldo che in cella; almeno qui (ma d’altra parte in tutto il carcere) dei ventilatori avrebbero potuto trovare posto, ma non è stato così.

Il giro si interrompe prima di poter raggiungere la sezione a trattamento intensificato (l’unica a regime aperto) e quella ex-art.32 e nuovi giunti perché una rissa di non grave entità rende impossibile il passaggio, la stessa cosa era avvenuta nella precedente visita e si tratta di eventi molto frequenti

Il carcere è dominato da una serie di micro-conflittualità deleterie, con singoli detenuti che cercano di ottenere qualcosa (spesso l’ammissione al lavoro) con la prepotenza e i mezzi più sbagliati (i frequentissimi danneggiamenti e altri eventi critici), in altri casi si tratta però di ricerca di attenzione per i propri problemi e la propria disperazione, che quando non è colta rischia di sfociare in atti ben più gravi.  Molti gli stranieri poveri che non hanno un posto dove andare e la possibilità di ottenere misure alternative.

Una soluzione (l’unica che ci permettiamo di suggerire) sarebbe la maggior possibilità di accesso al lavoro e a percorsi di reinserimento a fine pena, che creerebbe l’opportunità di comportamenti migliori e più dignitosi verso se stessi, gli operatori e gli altri detenuti.

Sanremo è da anni l’immagine di un grande fallimento dovuto alla scelta di costruirlo lontano dalla città in località isolata, dispone di spazi esterni e interne, ma non di attività che permettano di sfruttarli, di recente si è aggiunta la crisi della Riviera Trasporti che ha soppresso le due corse pomeridiane verso Valle Armea, in questo modo restano solo l’auto il taxi (a 25 euro) per raggiungerlo.

Il rimedio non può che essere un maggior coinvolgimento delle realtà presenti sul territorio che possono portare progetti per il lavoro (anche esterno come sta accadendo a Genova) e uno strumento efficace può essere la nomina di un Garante Comunale: la Giunta Biancheri (con la Vice Sindaco Pireri) ci aveva lavorato nello scorso ciclo, il Sindaco Mager ha ora l’opportunità di completare il lavoro approvando la delibera per istituirlo, ci auguriamo davvero che lo faccia al più presto”. 

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