30 Settembre 2024 23:24

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30 Settembre 2024 23:24

Andora: a Borgo Castello riaffiora il fascino del passato. Oggi l’apertura degli scavi con la Soprintendenza/Foto e Video

In breve: Continua la corsa contro il tempo per completare gli scavi e gli interventi nel rispetto dei termini del finanziamento europeo

In occasione della Giornate Europee del Patrimonio promosse dal Ministero della Cultura, la Soprintendenza, il Comune di Andora e l’Università di Genova, hanno organizzato oggi una apertura straordinaria del cantiere di scavo del complesso monumentale di Borgo Castello, ad Andora.

Continua la corsa contro il tempo per completare gli scavi e gli interventi nel rispetto dei termini del finanziamento europeo

l complesso di Borgo Castello è interessato dal progetto “Ricordare il passato per costruire il futuro”, che prevede la rigenerazione dell’antico abitato. Gli scavi archeologici sono la premessa indispensabile per la conoscenza del borgo, oggi abbandonato, che verrà riportato in vita e svolgerà un ruolo fondamentale per la comunità con scopi residenziali, ricettivo turistico, culturali, sociali e artigianali

Il sindaco di Andora Mauro Demichelis

Spiega il Sindaco Mauro Demichelis: “Oggi è veramente una giornata importante, perché in quest’anno di grandi lavori che ha svolto la Soprintendenza, che ringrazio, insieme all’Università e agli uffici comunali, sta emergendo veramente qualcosa di importante, degli aspetti che noi non conoscevamo, un patrimonio culturale artistico importante, che racconta sicuramente la storia di questo Borgo, ma anche la storia di Andora forse anche la storia di tutta la Liguria, perché qua ci sono passati i Genovesi, sono passati i Clavesana e per un periodo anche la famiglia Grimaldi e credo che sia importante aprire come ha scelto la Sovraintendenza questo Borgo nella Giornata Europea del Patrimonio culturale, per raccontare quello che sta emergendo.

Noi qui stiamo lavorando per portare a termine un progetto molto importante di rigenerazione urbana di Borgo Castello; un progetto che vale 20 milioni di euro, ma nulla vieta poi di continuare ad apprezzare e far risorgere e rinascere tutti quegli aspetti, tutte quei ruderi che vengono come dire fuori da questo terreno e che sicuramente contribuiranno ad arricchire la nostra proposta anche a livello turistico”.

Pierluigi Vinai direttore Anci Liguria e responsabile Tavolo di coordinamento per Borgo Castello

Sottolinea Pierluigi Vinai: “L’unico problema serio che abbiamo è noi dobbiamo rispettare una tempistica che è quella data dall’Europa e per questo è importante mettere insieme in un coordinamento, che ci siamo fatti carico di portare avanti, tutti i soggetti che a vario titolo partecipano, quindi la Prefettura, la Regione, la Soprintendenza e tutte le imprese e ovviamente la direzione lavori e i partenariati, perché noi stiamo creando qui dei partenariati per gestire poi un domani questo Borgo, la rigenerazione di questo Borgo, la Fondazione Sgarbi Cavallini, che curerà l’area culturale espositiva dentro il castello. Insomma un lavoro importante a cui prestiamo molto volentieri nostra opera, perché questa opportunità per Andora e per la Liguria è veramente eccezionale e non possiamo perderla”.

Marta Conventi Soprintendenza Belle Arti

Spiega Marta Conventi: Sta riemergendo la storia, dai rovi e dalla terra, una storia che parla di quotidiano. Non è più solo la chiesa, il castello, ma sono le abitazioni della gente comune come questa. Avevano una casa piuttosto ridotta con un pavimento in terra battuta, che aveva due aperture che davano a un orto posteriore, probabilmente di sostentamento e avevano una cisterna. C’è l’imbocco di una cisterna che assolveva alla grande problematica dell’acqua.

Stiamo riportando alla luce, e i tempi vi assicuro velocissimi per l’archeologia, tutti gli edifici che verranno interessati dal progetto di rigenerazione e questo perché non si può progettare una cosa che non si conosce e quindi lo scavo è la premessa fondamentale per acquisire la conoscenza su questi edifici, su come erano fatti e quanto erano estesi, che caratteristiche avevano, per fare la progettazione futura in una chiave di conservazione massima dei resti che verranno portati alla luce”.

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