Si è da poco conclusa l’attività di abilitazione all’impiego di sensori della famiglia IMSI CATCHER da parte dei Vigili del Fuoco della Liguria che, tramite l’utilizzo di droni, potranno impiegare questo nuovo strumento per la ricerca di persone disperse.
In dotazione ai Vigili del fuoco droni dotati di GPS e in grado di operare anche di notte
La tecnologia utilizzata, che da oggi potrà essere sfruttata anche sul nostro territorio, consiste in un dispositivo che, tramite l’uso di antenne del tutto simili a quelle che troviamo sui monti e nelle nostre città, è in grado di ricevere ed inviare segnali al telefono cellulare della persona che stiamo cercando.
Il dispositivo, grazie al segnale rilevato, può individuare la posizione del telefono cercato grazie al GPS installato sul drone. Una volta trovata la posizione e prima di prestare i soccorsi, oltre a vedere in tempo reale la situazione, anche nel buio della notte, si potranno fare filmati, fotografie e addirittura mettersi in contatto, tramite altoparlante, con la persona cercata. Questo permette ai Vigili del Fuoco, di predisporre le squadre di intervento più idonee (ad esempio elicotteri, sommozzatori, topografi, cinofili, soccorritori acquatici e speleo alpino fluviali) in base alle modalità di raggiungimento del posto, all’asperità del territorio, alle necessità di assistenza sanitaria.
A questo punto urge un accorato appello per tutti coloro che potrebbero trovarsi in situazioni di difficoltà, ad esempio cercatori di funghi o appassionati di montagna o bicicletta ed ovviamente ai loro amici e parenti.
Sottolineano in una nota i Vigili del fuoco: “Si raccomanda di portare sempre con sé un telefono cellulare, meglio se di nuova generazione tipo smartphone, ma vanno bene anche i vecchi modelli con i tasti, ed è essenziale che la batteria sia carica, per non vanificare le ricerche, sarebbe addirittura opportuno l’uso di una batteria di riserva come ad esempio un power bank perché se il telefono è spento, non può essere rilevato da questo dispositivo che funziona benissimo anche nelle zone dove non c’è segnale, anzi, in certi casi può essere anche meglio perché il segnale generato per la ricerca non subisce disturbi da segnali di altre antenne presenti sul territorio“.