Anche quest’anno, grazie alla stretta collaborazione con i Frati Minori della Parrocchia della N.S.della Mercede, ormai una fratellanza, i ragazzi dei corsi Ercole ed IoSonoQui del S.E.I.-C.P.T. hanno avuto l’incarico di creare, all’interno dei loro laboratori, oggettistica e manufatti da donare per il mercato dell’anno zero dello straordinario Presepe Vivente che si tiene nel cortile della Chiesa. Ogni disabilità si è convertita in abilità, ognuno ha dato il proprio apporto, ed il risultato è stato fantastico.
La storia di Penelope
“Penelope – raccontano dalle associazioni – Ha iniziato il corso triennale quest’anno, ha aderito subito con entusiasmo all’iniziativa: ha abbattuto barriere emotive, si è messa in gioco, ha realizzato insieme ai compagni decorazioni degne di ottimi artigiani (grotte per la natività, decorazioni in legno, manufatti in pasta modellabile) sapendo che il suo sforzo avrebbe avuto un seguito, un senso, dando l’opportunità ai bambini del catechismo di allestire un vero e proprio mercato intorno alla nascita del bambino Gesù. Essere al centro della comunità, servire alla riuscita di un grande progetto, sentirsi protagonista di un circolo virtuoso, ha reso Penelope capace, tenace, inarrestabile. Essere consapevoli di poter dare il proprio apporto è la più grande gratifica e il messaggio educativo più profondo. Ieri, durante lo svolgimento del mercato, Penelope ha portato la sua famiglia a visitare i banchetto, ha riconosciuto i propri manufatti, ha visto la felicità nei bambini che li offrivano ai visitatori come ricordo di una splendida esperienza: e lì, Penelope, ha sentito forte l’importanza del suo posto nel mondo. Penelope è solo la rappresentante di tutti i ragazzi che hanno impegnato le ultime settimane di attività nella costrizione del sé attraverso la costruzione per la comunità.”
Castellaro, direttore SEI-CPT: “Mettersi in gioco con entusiasmo e superare le proprie barriere personali”
Il direttore del SEI-CPT Francesco Castellaro: “Questo progetto rappresenta un esempio straordinario di come la partecipazione attiva e l’inclusione possano trasformare le vite. Vedere i nostri ragazzi, come Penelope, mettersi in gioco con entusiasmo e superare le proprie barriere personali per contribuire a un’iniziativa così significativa ci riempie di orgoglio. Non si tratta solo di realizzare oggetti, ma di costruire un senso di appartenenza, di dare un valore concreto al loro impegno. Grazie anche all’impegno instancabile dei docenti, che con passione e dedizione guidano i ragazzi a scoprire il loro valore“.