“Sconcerta la notizia che Amiu, società del Comune di Genova, possa entrare nella società che costruirà il biodigestore di Imperia, come annunciato dal presidente della Provincia e dal sindaco di Imperia, Claudio Scajola”.
Commentano Gianni Pastorino e Filippo Bruzzone, rispettivamente Consigliere Regionale e Consigliere Comunale di Genova e rappresentanti di Linea Condivisa.
“Vorremmo ricordare che, nonostante le promesse e le audizioni in Consiglio Comunale e Regionale, Amiu non è riuscita a costruire l’impianto di Trattamento Meccanico Biologico (TMB) nel sito da loro individuato a Scarpino. Questo rappresenta un fallimento totale, che non può essere ignorato. Ora scopriamo che il presidente di Amiu sarebbe d’accordo nell’entrare nella costruzione di un impianto a Imperia, senza che siano state presentate garanzie concrete né una valutazione seria dei costi economici e delle implicazioni per la società.
È necessario chiedersi se questa decisione sia veramente nell’interesse di Amiu e del territorio ligure, o se sia una mossa politica legata a mantenere gli equilibri politici del centro destra. Le dichiarazioni di Scajola non sono accompagnate da alcuna analisi dei rischi e delle risorse necessarie per gestire un progetto così impegnativo. Perplessità legittime sorgono anche riguardo ai tempi di questa notizia, che giunge dopo le recenti elezioni regionali. Come diceva Andreotti: ‘A pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina’”.
“Sono pronto a prendere in considerazione un progetto di regionalizzazione di Amiu, ma questo deve essere fatto con grande attenzione, con un’elaborazione precisa e con una visione che tenga conto delle necessità di tutto il territorio ligure – aggiunge Pastorino – Ciò che serve è una solida condizione economica per la municipalizzata, prima di lanciarsi in nuove operazioni rischiose e potenzialmente dannose”.
“La gestione di impianti così complessi deve essere affrontata con estrema serietà, e non è il momento per operazioni improvvisate che potrebbero compromettere la stabilità economica dell’azienda municipalizzata – conclude Bruzzone – Amiu ha bisogno di un progetto solido e ben definito per affrontare le sfide che già si presentano a Genova, prima di espandersi oltre i suoi confini”.