8 Gennaio 2025 11:25

Imperia: consigliera di maggioranza assunta in Provincia, la difesa della collega Rita Elena. “Tutto in regola, caso montato ad arte”

In breve: La consigliera Rita Elena si schiera a fianco della collega Martina Bencardino e punta il dito contro il consigliere Ivan Bracco

La consigliera di maggioranza Rita Elena di Imperia Insieme, Presidente della Commissione Pari opportunità, interviene in merito alla vicenda dell’assunzione della collega consigliera Martina Bencardino in Provincia.

La consigliera Rita Elena si schiera a fianco della collega Martina Bencardino e punta il dito contro il consigliere Ivan Bracco

Sottolinea Rita Elena in una nota: “Mettiti in testa parrucche con centomila riccioli, mettiti ai piedi coturni alti un braccio, resterai sempre quel che sei” recitava un famoso detto popolare. La befana quest’anno è arrivata in anticipo portandoci in dono l’ennesima inutile e sterile polemica della quale francamente, nessuno sentiva l’esigenza. Ma a conti fatti, cosa aspettarsi da chi vede solo del marcio in tutto?

Il “caso” montato ad arte, è quello relativo alla partecipazione di Martina Bencardino ad un concorso pubblico indetto dalla Provincia di Imperia. Martina Bencardino, laureata, avendo i requisiti richiesti si è iscritta al concorso pubblico indetto dalla Provincia di Imperia per due posti da funzionari amministrativi classificandosi settima nella graduatoria finale. Martina Bencardino, ha accettato l’incarico, e allora? I primi due classificati erano già stati assunti dalla Provincia, il quarto non ha accettato la proposta, mentre il terzo, il quinto e il sesto erano già stati assunti dal Comune.

Tutto in regola, tutto come previsto dalle norme vigenti. E allora, dove sta il problema? Il problema è che la collega Bencardino, perché di questo si tratta, è una consigliera di maggioranza di Imperia Insieme e l’occasione in questione era troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Allora giù con la gogna mediatica, si urli allo scandalo e all’inopportunità istituzionale. Però, forse, prima di aprire bocca bisognerebbe ragionare sulle proprie condizioni di “inopportunità istituzionale”, sull’uso spregiudicato delle proprie azioni, sulle loro conseguenze, e sulle macerie che ci si lascia dietro, e questo vale per il Consiglio comunale come per la vita reale.

Fiumi di belle parole in campagna elettorale. Prese di posizione, interventi ed emendamenti articolati
presentati da tutta l’opposizione in Consiglio comunale per la lotta alla violenza di genere e contro la
violenza sulle donne, ma quando si tratta di una collega, di una donna, appartenente alla maggioranza,
allora tutti zitti. In Commissione V, come Presidente, ho più volte dimostrato grande apertura e considerazione per le proposte avanzate dai colleghi consiglieri arrivando a condividere con la capogruppo del Partito
Democratico
la mozione per l’Adesione al Patto dei Sindaci per la parità e contro la violenza di genere, e più
recentemente la proposta di adesione alla rete RE.A.DY. “Rete Nazionale delle pubbliche amministrazioni
contro le discriminazioni per l’orientamento sessuale e identità di genere”.

Ancora una volta il messaggio che si è voluto far passare è da irresponsabili. Un messaggio carico di astio
personale
. Un messaggio pericoloso quello ripreso da Ivan Bracco atto ad insinuare nelle menti semplici il dubbio che i concorsi pubblici nella nostra provincia servano solo a spianare la strada a chi di dovere, assicurandogli un posto da dipendente pubblico. Quando Martina Bencardino ha scelto di partecipare al concorso provinciale non era in cerca di un’occupazione visto che da anni lavora con profitto in uno studio commercialista
.

Infine c’è poco da dire. Storiacce come questa ti fan ben pensare. A parti invertite, donna>uomo, le cose
sarebbero andate diversamente!? Io penso di si, perché una donna la giudichi, mentre un uomo… A Martina Bencardino l’abbraccio di tutti i suoi colleghi del Gruppo Consigliare di Imperia Insieme a partire
dal suo capogruppo Luca Volpe, e ricorda Martina, come scrisse il buon Dante, “non ti curàr di lòr, ma
guarda e passa
”.

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