Il vicesindaco di Imperia e Assessore all’Ambiente Giuseppe Fossati interviene in merito alla bocciatura della mozione proposta ieri sera in Consiglio Comunale dal consigliere di minoranza Lucio Sardi “Verifiche sulla condizione della qualità delle acque distribuite dalla rete idrica alla luce delle risultanze emerse nel report dell’associazione Greenpeace a seguito dei rilevamenti a campione effettuati in città – Richiesta di avvio di attività di monitoraggio e intervento da attuarsi da parte del gestore unico del servizio idrico integrato Rivieracqua Spa“.
Già nel corso del Consiglio Fossati aveva motivato la bocciatura commentando: “Questa mozione non ha molto senso e ritengo vada rigettata, ma credo sia il caso di fare delle precisazioni. Ci sono leggi che dicono come vanno fatti i controlli e quali sono i limiti di legge delle sostanze nell’acqua potabile“.
Le spiegazioni di Giuseppe Fossati
Scrive Fossati: “Ieri il Consiglio Comunale ha respinto una mozione della minoranza di Sinistra inerente il risultato di analisi rese note da Greenpeace, da cui emergerebbe la presenza di PFAS (sostanze perfluoroalchiliche) nella rete dell’acqua potabile di Imperia, come peraltro in quella di tutti i circa 300 siti nazionali presi in esame.
Sono intervenuto quale Assessore all’Ambiente, proponendo il rigetto della mozione, evidenziando come si tratti di temi delicati, per i quali una corretta comunicazione è fondamentale, che vanno trattati con serietà e, soprattutto, con senso di responsabilità.
Occorre astenersi da strumentalizzazioni che hanno l’unico effetto di veicolare messaggi fuorvianti, generando un’immagine del nostro territorio non reale, con danni enormi per la nostra economia, sempre più turistica e legata ad una immagine positiva di Imperia.
È bene, anzitutto, chiarire i termini normativi e scientifici in cui ci muoviamo. Se no, si fa solo una gran confusione e, appunto, si veicola un messaggio fuorviante, come, spiace dirlo, ha fatto la mozione in questione.
La qualità dell’acqua potabile è disciplinata da una normativa molto recente e severa, del 2023, attuativa di direttiva europea del 2020. Tale normativa:
- fissa limiti di legge, tra l’altro, dei PFAS; limiti sotto i quali, in base ad evidenze scientifiche, non vi è alcun danno per la salute
- fissa criteri per controlli da eseguire, molto severi e frequenti
I limiti di legge per i PFAS sono due:
- PFAS TOTALE, complesso delle sostanze PFAS: 0,50 microgrammi/litro (ossia la metà, della milionesima parte di un grammo: quindi un duemilionesimo di grammo al litro)
- SOMMA DI PFAS (concentrazione combinata di un sotto insieme di 20 PFAS specifici): 0,10 microgrammi (un decimilionesimo di grammo al litro)
Le analisi previste dalla legge sono:
- interne: ossia dell’azienda che gestisce erogazione acqua (per Imperia Riveracqua), di regola alla fonte, ma anche al punto di erogazione
- esterne: ossia di ASL ed ARPAL, di regola al punto di erogazione
Rivieracqua nel 2024 ha eseguito 139 controlli alla fonte e 90 al punto di erogazione. I dati riscontrati da Rivieracqua ad Imperia sono: PFAS TOTALE inferiore 0,01 microgrammo/litro (50 volte meno del limite di legge), PFAS SOMMA inferiore a 0,01 microgrammo/litro (10 volte meno del limite di legge) Quadro rassicurante e, direi, ottimale.
Greenpaece ha fatto un unico prelievo (a fronte dei 229 di Rivieracqua), ad una fontanella, ed ha riscontrato 0,0256 microgrammi/litro di PFAS TOTALI (ossia circa venti volte meno del limite di legge) e 0,0156 microgrammi/litro di PFAS SOMMA (ossia circa sette volte meno del limite di legge).
Quindi, mi domando: di cosa stiamo parlando? Del nulla. Che motivazioni aveva la mozione di ieri sera? Nessuna.
Per l’azienda pubblica, che ha fatto 229 prelievi e controlli, le nostre acque rispettano ampiamente i limiti di legge : 50 volte meno, per il PFAS TOTALE, e 10 volte meno, per il PFAS SOMMA.
Tutti dati pubblici, presenti sul sito di RIVIERACQUA
Greenpeace ha fatto un solo prelievo e solo una analisi.
Senza entrare nel merito del valore scientifico di un esame, a fronte dei 229 di Rivieracqua, occorre evidenziare come anche per Greepeace le nostre acque rispettino i limiti di legge: venti volte meno per il PFAS TOTALE, e 7 volte meno per il PFAS SOMMA.
Nonostante ciò, veicolando il messaggio di una emergenza che non c’è, se non nella testa di qualcuno malato di protagonismo a tutti i costi, l’opposizione presenta una mozione che chiede controlli (sebbene già previsti dalla legge ed eseguiti regolarmente), pubblicità dei dati (sebbene già sul sito dell’azienda, visibili a tutti), la predisposizione di un “piano” per ridurre i PFAS (sebbene inferiori di 50 volte il limite di legge).
Assurdo e, mi si consenta, poco serio e, soprattutto, poco responsabile.”