4 Marzo 2025 20:03

Liguria: Regione chiede deroga per caccia a specie protette di uccelli, il duro attacco della LAC. “Barbarie ingiustificabile”

In breve: Fringuelli e Storni sono specie non cacciabili in Italia in base alle vigenti disposizioni venatorie nazionali ed europee

La LAC (Lega per l’Abolizione della Caccia) interviene con una nota in merito alla domanda inoltrata dalla Regione Liguria all’ ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) per consentire in deroga la caccia a due specie protette, il fringuello e lo storno.

Il comunicato della LAC

La Regione Liguria ha inoltrato lo scorso novembre all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale-ISPRA una richiesta di parere (obbligatorio, in base alla normativa venatoria nazionale) affinché si possa consentire la caccia “in deroga” a due specie protette dalla normativa statale e comunitaria. Il tutto per il puro divertimento dei cacciatori.

Si tratta, nello specifico, di un’istanza per uccidere nel 2025, con un eventuale riparto tra poche altre Regioni eventualmente interessate:

  • n. 581.302 individui di Fringuello
  • n. 230.242 individui di Storno.

Il 17 febbraio sette associazioni per la protezione della fauna e dell’ambiente (ENPA, ITALIA NOSTRA, LAC, LAV, LIPU, LNDC, WWF) hanno scritto al presidente della Regione Marco Bucci, evidenziando quanto forzate e surreali risultino le motivazioni che sono state addotte per tale richiesta, con inverosimili richiami al “patrimonio di folclore“, ai “piatti tradizionali della cucina rurale ligure” o finanche la rivitalizzazione “della sofferente ruralità ligure” ed il salvataggio dei vecchi muri a secco abbandonati (sic !) .

Una barbarie ingiustificabile sotto ogni punto di vista: basti pensare che un fringuello pesa meno della cartuccia utilizzata per ucciderlo.

In realtà la caccia a queste specie protette nulla a che fare col patrimonio culturale e la tradizione rurale della Liguria e del resto d’Italia, congiuntamente al fatto che la stragrande maggioranza dei cittadini della nostra Regione ormai da anni condanna e disprezza queste forme di discutibile “divertimento”, che non sono solo di una crudeltà inaudita, ma rappresentano una pura aggressione al patrimonio naturale.

Fringuelli e Storni sono specie non cacciabili in Italia in base alle vigenti disposizioni venatorie nazionali ed europee.

La stessa Corte di Giustizia Europea nel 2021 (nella causa C-900/19 contro la Francia) ha condannato l’utilizzo delle deroghe censurando le tradizioni come giustificazione per la loro adozione.

In quale parte del programma elettorale di maggioranza per le scorse elezioni regionali era prevista una scelta talmente abnorme? Abbiamo controllato: in nessuna.

Gli ambientalisti hanno chiesto di poter incontrare il presidente regionale Bucci, invitandolo nel contempo a ritirare l’istanza inoltrata all’ISPRA, volta ad ottenere un assenso su quello che tecnicamente viene definito il calcolo della “piccola quantità” per le uccisioni in deroga di specie protette.

Già lo scorso 14 febbraio la Direzione Ambiente della Commissione UE, rispondendo ad un quesito interpretativo del Ministero dell’Ambiente, ha ricordato le quattro condanne della Corte di Giustizia UE in materia di caccia in deroga già subite dall’Italia tra il 2008 e il 2011 per le pratiche abusive di alcune Regioni, Liguria inclusa.

Vogliamo esporci nuovamente a procedure d’infrazione che pagheranno i cittadini, per soddisfare chi si diverte a sparare contro i fringuelli per gioco?

La lobby venatoria, pur di uccidere di più, ora si aggrappa persino all’espediente del modico quantitativo (come dire: “state tranquilli che ne ammazziamo solo un po’ “) , che – tra l’altro- visti i numeri è tutto fuorché modico.

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