25 Marzo 2025 19:42

Imperia: l’Auser Filo d’Argento rischia di rimanere senza sede sociale. L’appello al Comune e alla Città / Foto e Video

In breve: I locali dell'Auser sono di proprietà dei Frati Minimi che hanno disposto lo sfratto per poter vendere la struttura

L’Auser Filo d’Argento di Imperia rischia di restare senza una sede per le proprie attività. La sede storica di Salita Frati Minimi a Oneglia è infatti soggetta a sfratto ed entro breve il sodalizio, che si occupa di assistenza agli anziani, dovrà liberare i locali in quanto la struttura è stata posta in vendita.

I locali dell’Auser sono di proprietà dei Frati Minimi che hanno disposto lo sfratto per poter vendere la struttura

A lanciare un appello al Comune e alla Città è Franca Natta, responsabile delle attività ludiche e culturali del’Auser Filo d’Argento.

Spiega Franca Natta: “Sono molto preoccupata, a febbraio è scaduto il contratto d’affitto per questa sede dell’Auser Filo d’Argento di Imperia, la proprietà è dei Padri Minimi, c’erano stati accordi che non sarebbe più stato rinnovato, i frati hanno dato una proroga per questo mese di marzo, vedo che in ufficio stanno preparando scatoloni dei documenti da conservare… cercheremo di resistere ancora fino all’inizio dell’estate, ma c’è anche il problema del costo eccessivo per l’affitto dell’attuale sede, gli amministratori mi dicono che non potremo reggere a lungo.

Gli altri Auser della provincia, Sanremo e Diano Marina, hanno le loro attività in sedi messe a disposizione dai Comuni.

Il presidente del Filo d’Argento onegliese è Tommaso Lupi, ha già preso accordi con Cristo Re per la sede dell’ex Arcobaleno, che ha chiuso (è quell’edificio collocato più o meno a metà strada nella salita che va alla clinica Sant’Anna) e ha fatto bene, perché il primo obiettivo è quello di garantire il lavoro del mattino, un servizio di assistenza alle persone fragili con volontari che le portano con la nostra auto per visite mediche, chemioterapia… e rispondono ad altre richieste di aiuto delle persone sole.

lo non sono presidente, – prosegue Franca Nattasono solo la responsabile dei nostri venerdì letterari, l’Auser nazionale li chiama Università popolare dell’età libera, me ne occupo da più di 25 anni e dopo la pausa del covid ho preso l’impegno di organizzare le attività ludiche e culturali pomeridiane.

Ho avuto la fortuna di trovare un gruppo di collaboratrici molto più giovani di me e ho potuto garantire, fino ad oggi, attività in ogni pomeriggio della settimana, merende ogni giorno, in alcune occasioni anche di sabato e domenica, con pomeriggi musicali, apericene e qualche pranzo, tutti momenti finalizzati all’invecchiamento attivo, alla socializzazione, allo star bene insieme.

Le nostre iniziative permanenti sono iniziate a fine settembre 2024 e si concluderanno presumibilmente a fine maggio 2025. In questo periodo abbiamo anche iniziato un’esperienza di accoglienza a persone non più autonome per offrire pomeriggi in compagnia e sollievo alle persone che le accudiscono.

Mi preoccupa la sorte delle nostre socie e dei soci che frequentano le attività pomeridiane, – continua Franca Natta – stiamo parlando di persone anziane, alcune ultranovantenni, che abitano tutte in questa zona, sanno di poter arrivare quando possono e andarsene in qualsiasi momento ne sentano il bisogno, come le porto fino lassù? Non sarebbe possibile nemmeno se disponessi di un pulmino, non verrebbero!

L’appello al sindaco e la disperata ricerca di locali nella zona di Oneglia

Ho presentato questa situazione prima di tutto al sindaco, a partire dall’anno scorso, in ogni occasione in cui l’ho incontrato informalmente, poi in un incontro più ufficiale con Marco Berio e Tommaso Lupi, ma ha escluso che il comune possa trovare in Oneglia una sede alternativa.

Il mio sogno – aggiunge Franca Natta – sarebbe l’ex sede della Stenca Binon in via Amendola, dotandola di una sedia-ascensore nello scalone d’ingresso, appartiene alla Società Operaia. Ne ho fatto cenno più volte al presidente Languasco, ma mi ha detto che per mettere a norma quell’ampio spazio occorre una cifra consistente, al momento non disponibile. Continuo a pensare che un giorno potrebbe diventare un centro polifunzionale a disposizione di diverse associazioni, ma per ora…

Non pensavo alle sedi Soms di via Santa Lucia finché non mi hanno segnalato la possibilità di uno degli appartamenti a piano terra in via di ristrutturazione, ma anche questa ipotesi è sfumata.

Le mie collaboratrici si sono affezionate alle persone che frequentano i nostri pomeriggi trovando compagnia, amicizia, solidarietà, sono tutte dalla loro parte e cercano soluzioni alternative, sono preoccupate più di me che ormai, data l’età, mi sto rapidamente avvicinando al momento di porre fine al mio impegno di volontariato”.

Conclude Franca Natta: “Ringrazio la CGIL di Imperia che ha collaborato mettendo anche a disposizione la sala di via De Sonnaz per gli incontri culturali della nostra università popolare dell’età libera, ma non mi è possibile separare questa sola iniziativa da tutte le altre“.

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