26 Marzo 2025 10:17

Imperia: Aurelia Bis, commercianti contestano il progetto ANAS. “Torrente Caramagna a rischio alluvione. Serve analisi idraulica approfondita” /La relazione

La zona del Torrente Caramagna, interessata dal progetto della nuova viabilità ‘Aurelia Bis’ a Imperia, presenta criticità idrauliche che potrebbero aggravarsi con la realizzazione delle opere previste.” A lanciare l’allarme sono alcuni commercianti della zona, tra cui Raffaella Masento di DFL Trasporti, Nicky Brancatisano di Greco Carni e Roberto Colagiovanni, che hanno presentato una relazione tecnica alla Regione Liguria, redatta con il supporto di un esperto in progettazione idraulica.

Il progetto depositato dai tecnici ANAS non ha analizzato adeguatamente il rischio idraulico”, si legge nella relazione, che evidenzia come le pile dei viadotti previsti rischino di ostacolare il deflusso delle acque in caso di esondazione, aumentando il pericolo di inondazioni e danni alle aree circostanti

La memoria storica delle alluvioni passate, come quella degli anni ’80, conferma la gravità della situazione: “Le pile del viadotto dell’autostrada dei fiori, costruite in zone analoghe a quelle previste per l’Aurelia Bis, hanno già dimostrato di aggravare il rischio durante le esondazioni”.

I commercianti chiedono quindiuno studio idraulico dettagliato e interventi di salvaguardia conformi alle prescrizioni del Piano di bacino, per evitare che il progetto possa peggiorare una situazione già critica.”

Relazione sulle criticità idrauliche del sito di intervento delle opere relative alla nuova viabilità “Aurelia Bis” insistenti nella valle del Torrente Caramagna a Imperia

La zona di insistenza delle strutture dell’Aurelia Bis nel vallone di Caramagna a Imperia è ubicata in un tratto di fondovalle caratterizzato da un andamento prevalentemente meandriforme del torrente. A causa di tale conformazione morfologica tali opere stradali attraversano il torrente in diversi punti mediante la costruzione di un viadotto le cui pile poggiano nelle zone limitrofe all’alveo (v. planimetria seguente).

Gesino nr 1-Planimetria opere di progetto Aurelia Bis nella valle del t. Carangina

Il piano di bacino del T. Caramagna individua nella suddetta zona un’ampia fascia di area esondabile con tempo di ritorno duecentennale o superiora; ossia il torrente Caramagna nella zona di intervento presenta una forte tendenza all’esondazione, tare da interessare le aree di insistenza delle pile dei viadotti.

Infatti tali pile risultano limitrofe all’alveo attivo del torrente ed inserite all’interno della fascia fluviale duecentennale (v. grafico nr 1 e 2). Ciò comporta che in caso di alluvione e conseguente esondazione del torrente esse costituiscono uno sbarramento al movimento esondativo determinando rigurgiti localizzati della corrente con conseguente erosione spondale e/o possibilità di deviazione dei volumi d’acqua esondanti. In tale situazione potrebbero quindi verificarsi innalzamenti localizzati del livello dell’acqua (con conseguente aggravio della situazione attuale) e/o deviazioni del flusso in aree che allo stato attuale non sarebbero interessate dall’ esondazione. Il progetto depositato dai tecnici ANAS non ha analizzato tale problematica risultando pertanto carente di studi specifici in grado di dimostrare il non aggravio del rischio idraulico dell’opera di progetto rispetto alla condizione attuale.

Si evidenzia peraltro la gravità dello stato esondativo della situazione attuale che qualora aggravato dalla condizione progettuale potrebbe generare notevoli danni a cose e persone. A tal proposito si evidenzia l’esondazione occorsa negli anni ‘80 del secolo scorso nella zona, come ben documentato dalle seguenti immagini storiche.

Alla luce della gravità dello stato esondativo documentato dalle precedenti foto risulta pertanto maggiormente necessario redigere uno studio idraulico dettagliato in grado di dimostrare inequivocabilmente l’assenza di aggravio di rischio idraulico.

Inoltre dalla foto nr 3 si evidenzia l‘effetto erosivo legato alla costruzione di pile insistenti nelle aree esondanti del tratto di torrente Caramagna in questione; infatti le pile riportate nella suddetta foto (viadotto dell’autostrada dei fiori) risultano ubicate in zone del tutto analoghe a quelle del progetto dell’Aurelia bis, ossia anch’esse insistenti nelle aree perifluviali allagabili del t. Caramagna. Durante l’esondazione del 1981 tali manufatti hanno causato un intralcio al libero deflusso della corrente che, limitata volumetricamente nel suo deflusso, ha incrementato il potenziale erosivo scalzando il piede delle arginature e causando la rottura degli argini (v. anche foto nr 1).

Infine si riporta la seguente Carta e piano degli interventi del t. Caramagna contenuta nell’omonimo piano di bacino da cui si evince che la zona, considerata ad alto rischio, dovrebbe essere preventivamente interessata da interventi di carattere risanativo spondale.

In particolare gli interventi previsti nella zona interventi IP11 e IP12 – riguardano la realizzazione di allargamenti d’alveo e difese spondali, interventi che però nella zona di insistenza del tracciato dell’Aurelia Bis non sono stati mai realizzati. La situazione idrodinamica del paraggio risulta pertanto analoga a quella evidenziata nell’alluvione dl 1981 presentando allo stato attuale le medesime criticità; su tali criticità si inserisce il progetto dell’Aurelia bis che senza adottare accorgimenti tecnico costruttivi di salvaguardia idraulica e men che meno opere di salvaguardia idraulica conformi a quanto prescritto dal Piano di bacino, ripropone le stese tipologie costruttive del passato già dimostratesi inadeguate o peggio aggravanti della situazione esondativa.

Clicca QUI per scaricare la relazione

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