Mettere a sistema i progetti positivi che vengono portati avanti dalla singole Regioni sul tema dello sfruttamento delle persone, non più a spot, ma in base ad una programmazione regionale pluriennale. Lo chiede la responsabile della commissione delle politiche sociali della Conferenza delle Regioni e assessore della Liguria al welfare Lorena Rambaudi, nella Giornata Internazionale per l’abolizione della schiavitù e l’adozione da parte dell’Assemblea generale della Convenzione delle Nazioni Unite per la repressione del traffico di persone e dello sfruttamento della prostituzione avvenuta il 2 dicembre 1949.
“La schiavitù – dice Rambaudi – appartiene al nostro presente e continua a colpire proprio come in passato chi è più fragile o si muove ai margini della società. Sul nostro territorio si traduce principalmente con lo sfruttamento della prostituzione e la tratta delle donne, adulte o minorenni, in gran parte migranti arrivate in Italia con la speranza di una vita migliore che si ferma invece sulla strada a cui si aggiungono uomini, ragazzi e bambini costretti all’accattonaggio, ad attività illegali e alle peggiori forme di lavoro nero, sono meno presenti o forse sono solo invisibili“.
In Liguria da anni il contrasto alla tratta delle persone viene svolto dai progetti “Contro la tratta Liguria in rete” e “Rete Liguria Sunrise” che operano su tutto il territorio regionale a favore di chi subisce violenze, minacce ed è privato di ogni diritto.
“Nel tempo – continua Rambaudi – sono state realizzate azioni concrete , call center, unità di strada, accoglienza in comunità residenziali, percorsi di reinserimento sociale e lavorativo, ma soprattutto sono state sviluppate modalità di protezione e tutela realmente integrate ed efficaci che hanno permesso a tanti di emanciparsi da quella che è la schiavitù dei nostri tempi”.
Il Numero Verde Antitratta nazionale e la sua declinazione regionale 800 290 290 fornisce alle vittime, e a coloro che intendono aiutarle, tutte le informazioni sulle possibilità di aiuto e assistenza.