GENOVA. Un periodo transitorio di sei mesi per andare a regime con l’applicazione del nuovo Isee, l’indicatore della situazione economica di una famiglia. Lo chiede la Regione Liguria attraverso l’assessore alle politiche sociali Lorena Rambaudi che insieme al Comune di Genova è pronta a varare una delibera, per l’applicazione delle nuove regole di certificazione della situazione economica che dà diritto ad agevolazioni tariffarie e esenzioni di pagamento. “Serve un periodo transitorio di passaggio e accompagnamento– spiega Rambaudi – ed è per questo che ci siamo assunti come Regione un ruolo di coordinamento”.
Le nuove regole nazionali per il calcolo dell’ISEE che sono entrate in vigore dal 1 gennaio, hanno visto slittare le iscrizioni nelle scuole comunali anche per le difficoltà del sistema informativo dell’INPS. “La delibera che insieme al Comune di Genova stiamo predisponendo – continua Rambaudi – definirà lo scenario delle situazioni e un termine di sei mesi per passare al nuovo sistema”. Sarà compito di un gruppo tecnico misto effettuare delle simulazioni su 100 famiglie che verranno individuate grazie alla collaborazione dell’agenzia regionale territoriale dell’edilizia, dei CAF e dei Comuni che valuteranno le modifiche delle soglie di accesso, di compartecipazione o esenzione.
“L’obiettivo politico concordato con gli assessori comunali – continua Rambaudi – è quello di mantenere la stessa platea di beneficiari e non ridurli, ma allo stesso tempo avere proiezioni certe che garantiscano la copertura dei costi a bilancio. Ai cittadini diciamo che non deve esserci la corsa a richiedere il nuovo ISEE perché chi è inserito in agevolazioni di servizi in corso non deve fare nulla, mentre per nuove prestazioni o bandi che dovessero partire in questo semestre verranno date indicazioni specifiche nelle delibere di riferimento. Per i nuovi ingressi in servizi in corso, il cittadino escluso dal parametro del nuovo ISEE potrà fare richiesta ai CAF anche per il calcolo del “vecchio” ISEE per confrontare i dati e non subire disomogeneità di trattamento rispetto ai cittadini già in carico”.