È chiuso da sabato 4 luglio il guado sul torrente Evigno, ormai tristemente noto per l’incidente di cui è rimasto vittima il 38enne Silvano Sciandino, di ritorno dal suo addio al celibato, nella notte tra sabato 20 e domenica 21 giugno. La chiusura, decisa, pare, dal Comune di Diano Castello (il Sindaco Romano Damonte, sentito da Imperiapost non vuole rilasciare dichiarazioni), arriva a due settimane esatte dall’incidente e in seguito all’insistente levarsi di voci che hanno chiesto che venisse preso qualche provvedimento in merito, all’indomani di un episodio simile.
Al coro si erano uniti nei giorni scorsi i Consiglieri di Minoranza di Diano San Pietro Sabrina Saguato e Gaetano Verdulli, che avevano chiesto al proprio Sindaco Claudio Mucilli di incontrare il suo pari grado di Diano Castello per decidere insieme come gestire quel passaggio, utilizzato regolarmente dai cittadini per attraversare il torrente, ma da molti giudicato pericoloso, tanto da far parlare di tragedia annunciata.
“Con un’interrogazione – spiega Sabrina Saguato – abbiamo chiesto di intervenire mettendo in sicurezza il guado o in alternativa di demolirlo. È stato invece deciso di chiuderlo con un provvedimento tampone preso non si sa da chi e che durerà non si sa per quanto. Al momento non vediamo la volontà di gestire questa situazione paradossale, che sta diventando un vero e proprio tabù.” Per ora non ci sono dunque prospettive su quello che sarà il futuro del guado. La vicenda, in più, si intreccia con il caos generato dalla riforma delle Province, che ha prodotto non pochi problemi in materia di gestione delle strade, soprattutto nell’entroterra.
A cura di Anna Furina Innocente
