Sono stati concessi i domiciliari ai due giovani di origine albanese (un 28enne e un 31enne) arrestati nei mesi scorsi a seguito della rissa, con successiva rapina di cellulare e portafoglio ai danni di un giovane marinaio sudafriano, al locale “I Sognatori”.
I due, difesi dagli avvocati Tahiri, Di Meo e Ritzu, sono stati scarcerati a seguito delle istanze presentate dai legali. Il prossimo 24 febbraio si terrà l’incidente probatorio nel corso del quale la presunta vittima della rapina sarà chiamata a riconoscere i suoi aggressori e a confermare la propria versione dei fatti.
Si tratta del secondo incidente probatorio in poche settimane, in quanto nella prima occasione, a inizio mese, il marinaio sudafricano non si era presentato, obbligando così il giudice a rinviare.
LA RICOSTRUZIONE DELLA POLIZIA
Quella notte, a Borgo Foce, nei pressi del bar, un giovane sudafricano era stato picchiato e derubato del portafoglio e del telefono cellulare da almeno tre ragazzi stranieri che, poco dopo, entravano nel locale ed attuavano una violenta aggressione ai danni del titolare che, nel tentativo di allontanarli, veniva colpito con bottiglie infrante di proposito, calci e pugni. A quel punto, interveniva anche il barista che, cercando di aiutare il titolare, rimaneva a sua volta vittima della violenza dei tre giovani. La stessa sorte toccava anche ad un avventore, che rimaneva ferito proprio mentre si frapponeva nel pestaggio, per calmare gli animi. Anche la fidanzata di quest’ultimo, infine, alzatasi per soccorrerlo, riportava lesioni dopo essere stata, a sua volta, colpita dai tre.
Quando la Volante della Polizia giungeva sul posto, pochi minuti dopo, constatava che i tre facinorosi si erano appena dileguati, ma grazie alle testimonianze raccolte, si metteva all’inseguimento di uno dei tre malviventi che stava fuggendo a piedi. Raggiunto poco distante, i poliziotti lo arrestavano nella fragranza del reato di rapina e uno degli agenti, nel tentativo di bloccarlo, rimaneva ferito dalla reazione violenta del giovane, riportando ferite giudicate guaribili in 10 giorni. Si tratta di un ragazzo albanese di 28 anni già conosciuto alle Forze dell’Ordine. Le indagini della Squadra Mobile hanno quindi permesso di raccogliere importanti elementi di prova nei confronti del trentunenne, fratello del giovane arrestato in flagranza dalla Squadra Volante, consentendo al giudice di emettere la misura di custodia cautelare in carcere.
La Polizia, nella perquisizione effettuata, nella stessa nottata di domenica, nell’abitazione dei fratelli albanesi, ha rinvenuto e sequestrato una patente di guida italiana, grossolanamente falsificata, intestata ad uno di essi. Proprio quest’ultimo si era visto ritirare definitivamente la patente, tempo addietro, dalla Motorizzazione. Dalla ricostruzione dell’episodio, si è appurato che i tre rapinatori, dopo aver commesso la rapina, hanno fatto accesso all’interno del locale e, verosimilmente sotto l’effetto di alcool e sostanze stupefacenti, hanno aggredito e ferito, senza alcun motivo apparente, ogni persona che capitava loro a tiro. Il terzo rapinatore è in via di identificazione, mentre un quarto soggetto, anch’egli di nazionalità albanese, controllato in occasione della perquisizione domiciliare nei paraggi dell’abitazione, ove era sopraggiunto con la sua autovettura, cercando di interloquire con l’odierno arrestato, è stato trovato in possesso di alcune dosi di cocaina e di hashish e di alcune migliaia di euro in contanti, riconducibili al ricavato di un’attività di spaccio di droga, motivo per il quale è stato denunciato per violazione della normativa sugli stupefacenti.