“Una legge sbagliata, incostituzionale, che viola il diritto dei cittadini liguri di professare la propria religione, come dimostrano anche le tante critiche piovute su questo provvedimento dalla maggior parte delle confessioni interpellate in questi mesi in Commissione”.
E’ una bocciatura senza appello quella che arriva dal Gruppo del Pd in Regione Liguria alla legge presentata dal centrodestra e approvata a maggioranza (16 a 15) sulla disciplina urbanistica dei servizi religiosi.
Secondo i consiglieri del Partito Democratico questa norma, oltre a ricalcare pedissequamente leggi analoghe presentate dalla Lombardia e dal Veneto e puntualmente impugnate dal Governo in quanto incostituzionali, “è il tentativo maldestro di cavalcare la paura e i timori delle persone, iniettando valori e principi che non hanno nulla a che fare con la storia del nostro territorio. Invece che unire, questa legge ha l’intento di dividere e creare tensioni”.
I consiglieri del Partito Democratico sottolineano come “tutti i cittadini possano, secondo la Costituzione, professare liberamente la propria religione. Questa legge, invece, lede tale diritto. E lo fa non solo nei confronti dei musulmani, che poi sono il vero obiettivo di questa norma, ma di tutte quante le confessioni, compresa quella cattolica. Prevedere che i circoli culturali religiosi abbiano una lunga serie di limitazioni (dall’installazione di impianti di videosorveglianza ad alcune regole architettoniche particolari in merito alla loro realizzazione) danneggia anche gli oratori e le sedi dell’azione cattolica, che di certo non soddisfano tutti questi criteri (visto che nessuno gli ha mai chiesto simili oneri). Tutto ciò per dire che questa legge, oltre a candidarsi a essere l’ennesimo provvedimento varato da questa amministrazione a essere impugnato dal Governo, è anche una norma oscurantista, che ci riporta indietro di decenni”.