23 Novembre 2024 05:25

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23 Novembre 2024 05:25

DA VENTIMIGLIA A ROMA A PIEDI CONTRO LA DISOCCUPAZIONE. GRAZIANO MARCELLI ARRIVA AL QUIRINALE DOPO 743 KM:”NE È VALSA LA PENA. SONO STATO RICEVUTO DA…”/LA STORIA

In breve: È arrivato a destinazione Graziano Marcelli, il 51enne della provincia di Roma che il 22 gennaio scorso è partito a piedi da Ventimiglia diretto alla capitale.

GRAZIANO_ROMA

È arrivato a destinazione Graziano Marcelli, il 51enne della provincia di Roma che il 22 gennaio scorso è partito a piedi da Ventimiglia diretto alla capitale. Il suo obiettivo era quello di sensibilizzare le istituzioni al grave problema della disoccupazione in Italia e raccogliere firme per la sua petizione da presentare al presidente della Repubblica.

Nelle sue tappe Graziano aveva toccato anche Imperia, dove aveva incontrato ImperiaPost per raccontare la sua iniziativa, e dopodichè ha proseguito il suo cammino, percorrendo tutta la Liguria e la Toscana, giungendo infine nel Lazio.

Arrivato al Quirinale, dopo 30 giorni di cammino, non è riuscito ad essere ricevuto dal Presidente della Repubblica, ma, allo stesso tempo, ha potuto far sentire la sua voce alle istituzioni ed è riuscito a fare in modo che media e stampa si interessassero ancora di più a questa problematica così attuale.

COM’È ANDATO L’INCONTRO?

“Alle 10 in punto sono arrivato al Quirinale. Il Presidente Sergio Mattarella era in Cina, ma ho avuto la possibilità di consegnare le firme e parlare con il vicario degli uffici interni della Presidenza della Repubblica dott. Marsili, accompagnato dal colonnello Pintore. Sono stato nel suo ufficio 23 minuti, 16 dei quali ho parlato io. Oltre a presentare la mia petizione, che ormai conoscete, ho aggiunto che lo Stato potrebbe dare in comodato d’uso degli appezzamenti di terra ai disoccupati che vorrebbero lavorarla. Durante il mio viaggio ho visto infatti tantissime aree inutilizzate che potrebbero essere fonte di lavoro.

Il vicario è consapevole delle problematiche dei disoccupati, ed è stato molto gentile. Spero però che qualcosa cambi e che si faccia qualcosa di concreto per gli italiani. Da parte loro hanno detto che ci stanno lavorando e che è la loro priorità trovare soluzioni”.

QUANTI CHILOMETRI HAI PERCORSO IN TOTALE?

Sono arrivato a Fiumicino il 17 febbraio, dopo aver percorso 722 km e poi a Roma oggi, arrivando a 743 km”.

ANEDDOTI PARTICOLARI?

“Avevo raggiunto da poco Albinia, quando, ad un certo punto, un signore mi ha visto da lontano e mi ha chiamato dicendomi: “Sei quello che va a piedi fino a Roma?”, io ho risposto di sì e lui mi ha fatto il pollice in su e mi ha urlato “Grande!”. È stato strano, perchè sono una persona come tante, ma questo cammino mi ha dato l’opportunità di avere un po’ di visibilità, rappresentando le esigenze di molti. Un’altra volta, invece, quando mi trovavo a Lumiere, in frazione di Campiglia,  stavo morendo di sete e ho bussato a una porta chiedendo da bere e un signore anziano mi ha dato un’intera bottiglia d’acqua. La solidarietà è davvero incredibile”.

ALLA LUCE DI COME SI È CONCLUSA LA VICENDA, PENSI NE SIA VALSA LA PENA?

“Sì, assolutamente. Durante la mia esperienza ho conosciuto persone dal cuore immenso e sono riuscito a parlare con qualcuno a Roma. Questo significa che ho ottenuto l’attenzione che cercavo per far sentire la voce di tutti gli italiani disoccupati. Sono enormemente grato a tutte le persone che hanno deciso di appoggiare la mia lotta e all’associazione Atdal che mi ha sostenuto”.

E ORA?

Io ho fatto quello che potevo fare, più potere di questo non ce l’hoPurtroppo non ci sono ancora all’orizzonte soluzioni che possono risolvere il grave problema della disoccupazione. Le poche cose che lo Stato fa sono come mettere un francobollo alla breccia del Titanic: magari un po’ regge, ma poi affonda. Ora, nel mio piccolo, continuo la raccolta firme che ora è arrivata a 951 firme, tra la petizione online e cartacea. Forse non sono grandi numeri, ma è stato comunque importante perchè sono riuscito a raggiungere moltissime persone e ho fatto sentire la mia voce, in rappresentanza di moltissimi italiani. La cosa più importante è continuare a parlarne”.

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