22 Dicembre 2024 22:14

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IMPERIA. CARTE CLONATE PER PAGARE HOTEL, VIAGGI E AUTO. A PROCESSO 16 IMPUTATI CON L’ACCUSA DI RICICLAGGIO, TRUFFA E…/LA STORIA

In breve: Il giudice per le udienze preliminari Paolo Luppi ha rinviato a giudizio 16 persone, accusate a vario titolo di riciclaggio, truffa e bancarotta fraudolenta.

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Rinviati a giudizio. È questa la decisione del giudice per le udienze preliminari Paolo Luppi nell’ambito della vicenda che vede indagate 21 persone, accusate a vario titolo di riciclaggio, truffa e bancarotta fraudolenta.

Nel dettaglio, sono 16 i soggetti che andranno a processo, ovvero Ottavio Nonnis, Paolo Dulbecco, ex assessore del comune di Pontedassio ed ex gestore del distributore “Le Cave”, Giorgia Zanelli, Vincenza Dulbecco, Claudio Delli Castelli, Stefano Carlo Demontis, Tonino Pacino, Francesco Tarì, Marco Gorrieri, Giorgio Curreli, Domenico Melia, Arieta Donaldo, Badara Mbaye, Ida Manfrinato, Massimiliano Seno e Robertino Crocetta (difesi dagli avvocati Angelo Maria Sandrone, Pier Mario Morra, Agnese Raffaella, Giuliana Basso, Luca Pirastu, Luigi Ioannone, Domenico Noris Bucchi, Cristina Carbone, Valeria Gorlero).

Sono stati invece assolti Baye Gueye, Hakan Cifcy e Saifoulaye Diop per non aver commesso il fatto, mentre Jamal El Ansari e Corrado Fabbri sono stati stralciati in quanto irreperibili.

Le indagini della Guardia di Finanza di Imperia sono iniziate nel 2011, a seguito del fallimento di una società sanremese, la “Florita srl”. Da lì le fiamme gialle hanno allargato l’operazione scoprendo l’indebito utilizzo dei mezzi di pagamento elettronici e truffe, per un totale di oltre 100 mila euro di transazioni con carte clonate, e il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina tramite finte assunzioni per far ottenere ai migranti il permesso di soggiorno, in cambio di denaro.

Al centro dell’indagine Ottavio Nonnis e Corrado Fabbri. Nel dettaglio gli organi inquirenti hanno scoperto che alcuni degli indagati avrebbero anche favorito l’ingresso in Italia di 15 immigrati nord-africani grazie alla complicità di un’azienda agricola di Ventimiglia che fingeva di assumerli permettendo loro di acquisire il permesso di soggiorno. Il tutto avveniva dietro un compenso al sodalizio che variava dai 500 ai 3000 euro. 

Nei confronti di Dulbecco, conosciuto a Pontedassio per la sua attività politica ed imprenditoriale, viene mossa l’accusa di aver cambiato circa 800 assegni per un importo complessivo di oltre 1,8 milioni di euro a fronte di un compenso che variava dal 5 al 10% dell’importo. Fabbri, invece, secondo l’accusa aveva la funzione di hacker, clonando carte di credito e bancomat.

Tra le transazioni incriminate figurano, pernottamenti in hotel, l’acquisto di biglietti aerei, pagamenti di assicurazioni e il noleggio di auto. Alcuni degli indagati, grazie alla connivenza di commercianti amici, effettuavano acquisti “simulati” pagamenti dietro la corresponsione di una percentuale.

La fase dibattimentale del processo prenderà il via il prossimo 3 luglio 2018.

 

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