24 Novembre 2024 01:05

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24 Novembre 2024 01:05

LA “ROCKSTAR DEI FORNELLI” A IMPERIA. IL 22 MARZO LO CHEF STELLATO EDOARDO FERRERA INAUGURA LA NUOVA GESTIONE DEL RISTORANTE AGRODOLCE”:”ESALTERÒ I PRODOTTI LIGURI”

In breve: Il "gastronauta" genovese riparte dal "Ristorante Agrodolce - Il Refettorio, cenacolo del tempo sospeso" di Oneglia. Ispirato dalla letteratura ha creato anche un menù per aiutare i clochard.

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Il “gastronauta” genovese riparte dal “Ristorante Agrodolce – Il Refettorio, cenacolo del tempo sospeso” di Oneglia. Ispirato dalla letteratura ha creato anche un menù per aiutare i clochard.

Uno dei figli più illustri della gastronomia genovese torna in Liguria. Dopo un lungo soggiorno nella capitale, il cuoco giramondo Edoardo Ferrera sbarca a Oneglia, prendendo in gestione i fornelli del Ristorante Agrodolce (affiancandoci il nome “Il Refettorio, cenacolo del tempo sospeso”) di calata Cuneo 23, che sarà inaugurato giovedì 22 marzo 2018. Ferrera è una rockstar della cucina come dimostra il suo curriculum internazionale che lo ha portato in ristoranti e hotel di tutto il mondo.

Un percorso che parte dal mare e che punta il sestante verso il ponente ligure, verso un locale insignito da ben nove anni della stella Michelin. Riconoscimento che «difenderemo quest’anno – spiega Edoardo Ferrera – per poi andare a migliorarci. Dal 2013 abbiamo anche mio figlio in squadra, e crediamo più che mai in questo progetto: uno dei nostri menù, non a caso si chiama “Tracce”». Un modo di lasciare il segno del loro passaggio, anche attraverso la proposta di due percorsi: “I primi morsi” (in cui è presente anche un omaggio al compianto Gualtiero Marchesi) e “Il ritorno è assente” (in cui Ferrera si rilegge tra terra e mare). Una corsa che non dimentica i chilometri percorsi, fondata sull’inequivocabile valore del buono. Tra le novità proposte, oltre al caleidoscopio di ostriche curato dal figlio Filippo, anche l’inserimento di un ventaglio di pizze interpretate dallo chef. «L’arte della panificazione, dell’impasto e della lievitazione – aggiunge Ferrera – è spesso e volentieri esclusa dalle cucine stellate, e non lo trovo corretto. La pizza ci deve essere, è un caposaldo della cucina italiana, riconosciuto anche come Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco nel 2017».

Ferrera, ispirato da “Io sono nessuno – Storia di un clochard alla riscossa” di Wainer Molteni, ha inoltre creato il menù “Pane&Acqua”, i cui proventi saranno in parte devoluti al Centro Ascolto Caritas di via Nicolò Berio di Imperia, da anni impegnato nel sostenere i senzatetto. Dopo “E-Burger, un tondo per Emergency”, prosegue quindi l’impegno solidale dello chef genovese, con un menù divertente e stimolante, che colora con sapienza la semplicità del pane e acqua. Il viaggio di Ferrera, iniziato sull’Amerigo Vespucci nel 1984 e arrivato a toccare Germania, Francia (dove passò nove ann, collaborando anche con Alain Chapel), Milano (in cui, col “Don Carlos”, giocò un derby lungo tre anni con Carlo Cracco e Claudio Sadler), Portocervo (in un progetto con Gianfranco Vissani) e Roma, prosegue quindi nella sua Liguria, a Oneglia: «ho sempre portato con me – conclude – il calore della mia terra: nella mia cucina il pesto non mancherà mai»

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