“Molte persone mi stanno chiedendo che ne è stato della questione declassamenti dei reparti di Gastroenterologia di Sanremo e Chirurgia Vascolare di Imperia – Così in una nota stampa Leda Volpi, portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati , in merito al declassamento dei reparti di Chirurgia Vascolare di Imperia e Gastroenterologia di Sanremo.
Ospedale, declassamento reparti: l’intervento della Parlamentare Leda Volpi
“Per questo motivo qualche giorno fa sono stata al Ministero della Salute per incontrare i tecnici che si occupano di DM 70/2015 (il cosiddetto decreto Balduzzi). Lì ho avuto l’ulteriore conferma che la scelta di come organizzare le reti ospedaliere seguendo le indicazioni del decreto Balduzzi è una scelta di pertinenza regionale. E non solo.
La scoperta più clamorosa che ho appreso al Ministero è che mai nessuna deroga potrà essere concessa perché l’assessore Viale, da Agosto, non ha fornito le spiegazioni integrative richieste e soprattutto non si è mai presentata al tavolo del DM/70 per spiegare la situazione sanitaria del Ponente ligure, le sue peculiarità relative alla geografia del territorio e all’anzianità della popolazione, le criticità dal punto di vista di infrastrutture e viabilità, l’elevata concentrazione di turisti per gran parte dell’anno che riempiono il Pronto Soccorso, specie a Sanremo, e le caratteristiche dell’offerta sanitaria dei reparti in questione (quantità e qualità delle prestazioni chirurgiche).
Non è infatti sufficiente la lettera che ha inviato ad Agosto in cui si chiedono delle generiche deroghe “causa crollo del Ponte Morandi”, in assenza di un’argomentazione più precisa e soprattutto di un dialogo con il tavolo competente.
È normale domandarsi perché di fronte ai sindaci, ai primari e ai cittadini che si sono mobilitati con una raccolta di firme è stato detto e scritto di aver chiesto una deroga per la gastroenterologia e la chirurgia vascolare mentre al Ministero non è pervenuta nessuna richiesta di incontro né le informazioni necessarie e le motivazioni?
Apprendo oggi con soddisfazione che l’Assessore ha finalmente messo in moto gli Uffici per integrare le relazioni richieste dal Ministero, anche se soltanto a seguito di sollecito da parte del Ministero. Continuerò a vigilare su questa vicenda e sull’organizzazione sanitaria in Liguria perché gli operatori sanitari sanno bene quanto stia diventando difficile lavorare in particolare in ASL1 e continuare a garantire un servizio decente: i concorsi spesso vanno deserti perché molti medici preferiscono lavorare da precari a Genova o nel Piemonte piuttosto che prendere un ruolo a tempo indeterminato in provincia di Imperia. Questo deve far riflettere.
E’ chiaro che andare a colpire dei reparti che lavorano bene e che attraggono pazienti anche da fuori ASL con prestazioni chirurgiche anche innovative non fa che disincentivare l’attrattività di ASL1 per un giovane medico.
Non dimentichiamoci che la Liguria è una Regione con mobilità sanitaria passiva, cioè con più residenti che se ne vanno a farsi curare fuori regione rispetto a quelli che vengono a curarsi da un’altra Regione e l’ASL 1 risente molto anche dell’isolamento.
Sento parlare molto di Ospedale unico, ma chi ci sarà dentro questo ospedale se non avremo più medici e infermieri nei reparti e se perdiamo le professionalità valide? Le –nuovissime- sale operatorie non lavorano da sole!
Oppure si punta a costringere gli imperiesi a rivolgersi a privati con tutti gli interrogativi del caso? Se l’Assessore continua con questa politica sanitaria demolitiva nei confronti di ASL1 avremo una provincia che sprofonderà ulteriormente in basso (Imperia è la 104° provincia italiana su 110, secondo la classifica di ItaliaOggi) in termini di servizi ai cittadini e di qualità di vita”.