22 Dicembre 2024 22:53

22 Dicembre 2024 22:53

Processo per la morte di Martina Rossi: condannati a 6 anni di carcere i due giovani imputati/La sentenza

In breve: La ragazza perse la vita cadendo dal balcone del 6° piano dell'hotel Sant'Ana a Palma di Maiorca nel 2011.
martina-rossi-sentenza-tribunale-giudice

Condannati a 6 anni di carcere. È questa la sentenza di condanna pronunciata in Tribunale ad Arezzo, nell’ambito del processo che vedeva sul banco degli imputati Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni (27enni di Castiglion Fibocchi, Arezzo), accusati di aver provocato la morte della 20enne imperiese Martina Rossi.

La ragazza perse la vita cadendo dal balcone del 6° piano dell’hotel Sant’Ana a Palma di Maiorca nel 2011. Secondo l’accusa, Martina sarebbe caduta per fuggire ad un tentativo di violenza sessuale da parte dei due imputati.

Durante la scorsa udienza, il Procuratore Capo Roberto Rossi aveva chiesto la condanna a 7 anni di carcere per i due imputati, Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni.

Nel dettaglio, il Magistrato aveva chiesto 4 anni per la tentata violenza sessuale e 3 anni per la morte come conseguenza di altro reato.

La sentenza

La sentenza è stata pronunciata alle 17.50, dopo circa 8 ore di Camera di Consiglio. Vanneschi e Albertoni sono stati ritenuti colpevoli di tentata violenza sessuale (3 anni di pena) e di morte in conseguenza di altro reato (altri 3 anni di pena).

La ricostruzione della vicenda

Martina Rossi muore nell’agosto del 2011 cadendo dal balcone di un hotel a Palma de Maiorca, dove era in vacanza con alcune amiche.

Secondo una prima ricostruzione, la notte della sua morte Martina torna in hotel dopo una serata in discoteca, ma invece di rientrare nella propria stanza, raggiunge alcuni ragazzi di Arezzo, conosciuti in vacanza, nella loro camera. Da quel momento si apre il giallo sulla morte di Martina.

Secondo il racconto dei giovani la 20enne di Imperia (a Genova in quegli anni per studio) si sarebbe buttata dal balcone volontariamente dopo aver fumato uno spinello. Una versione ritenuta credibile dalla giustizia spagnola, che archivia il caso come suicidio. I genitori di Martina, però, non si arrendono. Non si danno pace, non credono all’ipotesi del suicidio.

La procura della Repubblica di Genova riapre il caso con un’ipotesi di reato drammatica. Martina sarebbe volata giù dal balcone nel disperato tentativo di fuggire a una violenza sessuale. Il fascicolo passa alla Procura di Arezzo per competenza territoriale, in quanto nel registro degli indagati vengono iscritti due ventenni aretini, Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi.

Nel corso delle udienze preliminari sono state depositate nuove prove, dalla testimonianza del portiere dell’albergo dove ha trovato la morte Martina, che raccontò di aver visto la 20enne imperiese ancora in vita, agonizzante, dopo la caduta dal balcone e la cui versione smentirebbe quella dei due giovani indagati, sino alle intercettazioni telefoniche e ambientali.

Condividi questo articolo: