Il progetto “Cyberbullismo 0 in condotta” di G Data Italia, ha raggiunto le cittadine liguri di Pieve di Teco e di Pontedassio. Con l’obiettivo di informare/formare mediante workshop ragazzi e genitori di una decina di istituti comprensivi italiani, il progetto ha visto l’adesione dell’Istituto Comprensivo di Pieve di Teco.
La referente per il cyberbullismo, prof.ssa Faraldi, già impegnata a portare avanti durante l’anno scolastico attività analoghe all’interno della scuola, ha fortemente voluto questo intervento complementare agli altri già in atto, in quanto mirato primariamente a generare su ragazzi e genitori la necessaria consapevolezza per gestire in sicurezza le potenzialità che il web oggi offre.
Il formatore incaricato da G Data Italia, Mauro Ozenda, consulente informatico impegnato da anni su progetti mirati alla tutela dei minori online e all’uso sicuro, sano e consapevole di internet, co-autore del libro “Sicuri in Rete” della Hoepli edizioni e della fiaba “Un computer dal cuore saggio” Armando Curcio Editore , ha incontrato durante la mattina circa 200 ragazzi della scuola media (terze medie) e della scuola primaria (classi quinte).
Durante l’incontro è emerso che oltre il 90% dei ragazzi ha uno smartphone e utilizza Whatsapp, tutti hanno almeno un dispositivo (tablet/computer/mobile), ogni classe ha il suo gruppo su Whatsapp, 90% è iscritto a Instagram (medie), il 30% è iscritto a Musically. Il 90% dei ragazzi sostiene di non avere mai avuto, da quando ha iniziato a utilizzare internet, alcun sistema di protezione minori (parental control).
Sono stati dunque trasferiti dal consulente concetti importanti legati alla riservatezza/tutela del dato personale, dell’importanza di configurare bene privacy/sicurezza sui social e di proteggere i propri dispositivi con software antivirus non dimenticandosi degli aggiornamenti e di un sistema di protezione degli account robusto (password e cifratura dei dati). In serata nel bellissimo scenario nella Sala Consiliare del Comune di Pontedassio, si è tenuto l’incontro con i genitori durante il quale oltre a un feedback circa gli incontri sui ragazzi, sono state fornite le giuste indicazioni per tutelare, monitorare, affiancare, in una parola fare “EDUCARE” i figli ad un utilizzo corretto di internet e dei social media.