Imperia – “Il comunicato stampa ufficiale della Provincia probabilmente proverà a fare intendere che tutto sommato l’Ente gode di buona salute; la realtà è invece quella brutalmente evidenziata dai numeri. Il consuntivo 2013 chiude con un disavanzo di oltre 5 milioni di Euro” Queste le parole di Riccardo Giordano, capogruppo del PD in Provincia, dopo l’approvazione del rendiconto di gestione 2013, il 13 maggio.
“I cittadini traggano da soli le conseguenze – continua Giordano – di questo dato di fatto; nostro dovere è quello di informarli, perché si tratta di denari pubblici che provengono da tasse e imposte e dovrebbero essere utilizzati per erogare servizi per la collettività.
La Provincia è da tanto tempo in una condizione di dissesto economico, prossima al default finanziario, da cui non riesce a risollevarsi; occorre ammettere che ci sono ragioni di obbiettiva difficoltà dovute alle riduzioni dei trasferimenti dello Stato e alle sanzioni connesse al mancato rispetto del patto di stabilità. Tuttavia la vera ragione dell’attuale stato di dissesto della Provincia va ricercata nelle scellerate gestioni degli anni precedenti, scelte che hanno provocato lo squilibrio di bilancio nell’esercizio 2012 e la conseguente applicazione delle sanzioni: dal ripianamento di numerosi buchi delle società partecipate, prima fra tutte Alpi Liguri, alla nomina di un numero spropositato di dirigenti, all’enormità delle consulenze esterne, ai costi legati al mancato controllo gestionale interno e delle spese delle società partecipate.
Ci troviamo a tutt’oggi con un Ente totalmente autoreferenziale, che utilizza quasi esclusivamente le risorse a disposizione per pagare gli stipendi dei suoi dipendenti, che non è in grado di investire per migliorare i servizi ai cittadini e alle imprese (il dato più emblematico sono le pratiche per le autorizzazioni dei cementi armati che scontano ritardi di oltre sei mesi) e che non svolge alcuna attività di sostegno e coordinamento a favore di Comuni e altre istituzioni del territorio.
Non è solo il bilancio economico ad essere fortemente negativo, è il bilancio politico di questi quattro anni che lascia sconsolati. Una china irreversibile verso il basso, accompagnata dal fatalismo di chi non ha più niente da dire e si limita all’ordinaria amministrazione. Proprio come fanno i commissari liquidatori”.
C.S.