“Cara Rosaria, non sei sola. Ti abbraccio a nome di tutti gli italiani onesti”. Sono queste le parole di Don Luigi Ciotti, presidente dell’associazione “Libera contro le Mafie”, rivolgendosi a Rosaria Costa, vedova di Vito Schifani, morto nella strage di Capaci, in riferimento all’arresto per mafia del fratello Giuseppe Costa.
Arresto per mafia di Giuseppe Costa: Libera vicino a Rosaria
“Cara Maria Rosaria – ha scritto Don Luigi Ciotti –con tutta Libera ti sono vicino in questo momento che immagino di profondo smarrimento e angoscia. Ma mi permetto di aggiungere a me e Libera tutti gli italiani onesti che non solo sognano ma fanno qualcosa per liberare il nostro Paese dalle mafie, comportandosi da veri cittadini, quelli a cui si rivolge la Costituzione, custodi e promotori del bene comune.
E che hanno visto in te – attraverso quelle immagini nella chiesa di San Domenico, a Palermo, immagini che sono entrate nel nostro patrimonio culturale con la forza dei simboli – una donna capace di trasformare il suo immenso dolore in un orizzonte d’ impegno e di speranza. Ancora risuonano nelle coscienze, quelle parole rivolte agli uomini della mafia. Risuona la tua disponibilità al perdono in cambio di un reale pentimento, un «mettersi in ginocchio» e avere il coraggio di cambiare. E poi, subito, quell’ attimo di sconforto – «ma loro non cambiano!» – che nella mia memoria si lega a quello di Nino Caponnetto dopo Capaci e via d’ Amelio: «È finito tutto!». Attimi di smarrimento che sono stati, in entrambi i casi, preludio di una tenace resistenza, di un impegno per la verità e la giustizia cioè per la vita.
Hai seminato tanto, Rosaria, seminato speranza e trasmesso coraggio. E insieme al frutto più bello – il tuo, il vostro Emanuele, oggi capitano della Guardia di Finanza – ne hai generati tanti altri, di frutti spirituali, non solo tra i famigliari di altre vittime di mafia ma anche tra donne che da famiglie mafiose si vogliono riscattare, assicurando per se stesse e i propri figli un futuro di libertà e dignità, una vita non più ostaggio della violenza e della morte.
A conferma di quanto fossero lucide quelle altre parole che in un’ altra occasione hai rivolto ai boss: «avete commesso l’ errore più grande perché tappando cinque bocche ne avete aperte 50 milioni».
Continuiamo a camminare insieme, Rosaria, perché la forza del “noi”, dell’ essere comunità, sconfiggerà le mafie, la corruzione, le ingiustizie. Realizzando il sogno di Vito e di chi, per quel “noi”, ha dato la vita”.
“Maria Rosaria è una cara amica – ha aggiunto Maura Orengo di Libera Imperia – Per lei ho una profonda stima e un grande affetto. Una donna la cui bellezza esteriore corrisponde perfettamente con la bellezza del cuore e dell’anima. Tutti noi di Libera Imperia le siamo vicini e le vogliamo bene profondamente”.