“Ogni giorno sono a contatto con persone a rischio, è un nostro diritto sapere cosa sta succedendo”. Così Maria Patrizia Pugni, capogruppo della Fidas di Cervo, ha scritto a diversi esponenti politici italiani, dal Governatore Giovanni Toti all’ex Ministro Matteo Salvini.
L’obiettivo? Ottenere risposte certe sull’emergenza coronavirus che in Italia ha portato all’adozione di misure molto impattanti anche sul tessuto economico e sociale.
Coronavirus: la richiesta di risposte della capogruppo Fidas Cervo
“Faccio parte della Fidas da quando ho 18 anni e ora ne ho 53 – racconta Maria Patrizia Pugni – di emergenze sanitarie negli anni ce ne sono state tante, ma mai si è vista una situazione simile.
Si parlava di un virus pericoloso dalla Cina, poi di una semplice influenza, ma, nonostante ció sono state adottate misure di contenimento drastiche. Perchè?
Questi provvedimenti hanno alimentato l’allarmismo tra le persone, causando problemi sociali ed economici in tutta Italia.
Ad esempio, per quanto riguarda il mio campo, le donazioni di sangue sono diminuite drasticamente perchè le persone hanno paura a continuare a fare le cose di sempre.
Per questo mi chiedo: cosa sta succedendo? Cosa ci dobbiamo aspettare dal futuro?
Ho rivolto questa domanda a diversi politici, dal presidente del Consiglio della Regione Liguria Alessandro Piana e l’assessore Gianni Berrino, fino all’ex Ministro Matteo Salvini e ora scriverò al governatore Giovanni Toti, sperando che tutti noi possiamo ricevere delle risposte.
Io ogni giorno ho a che fare con persone a rischio e lo sono io stessa, dato che sto affrontando le cure per un tumore. Abbiamo il diritto di sapere cosa sta succedendo”.