Molte, troppe persone davanti all’ufficio postale di Cipressa, nei soli tre giorni di apertura dello sportello, tanto che, a seguito del rischio assembramento, il Sindaco Filippo Guasco ha chiesto nuovamente alle Poste di ripristinare l’apertura per sei giorni settimanali.
“Al termine della prima ondata di Covid, il direttore provinciale di Poste Italiane ci aveva assicurato che dopo l’estate l’ufficio postale di Cipressa sarebbe tornato alla piena operatività, con apertura dal lunedì al sabato. Così non è stato e la situazione è davvero preoccupante” – spiega il sindaco di Cipressa, Filippo Guasco.
Lo sportello di Cipressa è l’unico per chi abita nel borgo e anche nella vicina Costarainera e serve oltre 2000 utenti, senza contare i turisti che, con la trasformazione in zona gialla di Lombardia e Piemonte, arriveranno nelle seconde case.
“Il nostro ufficio è strategico per i due paesi e sarebbe assurdo pensare che gli anziani si spostino di 6 / 8 chilometri per le proprie pratiche, il risultato lo abbiamo visto sabato con lunghe code e assembramenti di persone fuori dall’ufficio e attese anche di oltre due ore. Una situazione inaccettabile da parte di una società che gestisce un servizio pubblico in un momento così delicato. Vista l’affidabilità di Poste italiane e preso atto di come non mantiene le promesse verso i piccoli comuni come il nostro, sto valutando anche di revocare la convenzione di tesoreria sottoscritta con Poste perché non vorrei che anche in questo campo si comportino con poca attenzione” – accusa Guasco.
“Spero davvero che Poste italiane si attivi con immediatezza per risolvere questo problema, è un dovere verso i nostri cittadini e verso gli utenti del servizio postale e del servizio finanziario della società che spesso si dice attenta ai noi piccoli comuni, ma che nei fatti non opera in questa direzione, ma anzi crea sovraffollamenti, mettendo a rischio la salute dei nostri concittadini” – conclude Guasco. Si allegano fotografie a testimonianza della situazione.